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Body Double

di Hubert Niogret - Enciclopedia del Cinema (2004)
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Body Double

Hubert Niogret

(USA 1984, Omicidio a luci rosse, colore, 114m); regia: Brian De Palma; produzione: Brian De Palma per Columbia/Delphi II; soggetto: Brian De Palma; sceneggiatura: Brian De Palma, Robert J. Avrech; fotografia: Stephen H. Burum; montaggio: Gerald B. Greenberg, Bill Pankow; scenografia: Ida Random; costumi: Gloria Gresham; musica: Pino Donaggio.

Jake Scully, attore sempre alla ricerca di ingaggi, si fa licenziare dalla produzione di un filmaccio di vampiri perché, colto da attacchi di claustrofobia, non riesce a girare una scena. Abbandonato anche dalla moglie, si ritrova in mezzo a una strada, senza tetto né soldi. Viene aiutato da Sam, un collega che occupa temporaneamente un appartamento di lusso che domina la città. Da lì Jake può osservare con il telescopio lo strip-tease che una vicina compie tutti i giorni alla stessa ora. Jake, che si è accorto che la ragazza è minacciata da un misterioso indiano, la segue prima in un centro commerciale e poi su una spiaggia, dove i due si baciano appassionatamente, dopo che Jake, ancora una volta in preda a un attacco di claustrofobia, non è riuscito a bloccare l'indiano, che ha tentato un'aggressione. Passa poco tempo e la ragazza, la ricchissima Gloria Revelle, viene brutalmente assassinata dallo stesso individuo. Jake è l'unico testimone del delitto, ma viene sospettato da un detective che stenta a credere al voyeurismo dell'attore. Dopo la visione di un film porno, Jake deduce che la ragazza di cui ha ammirato lo strip-tease, ma della quale in realtà non ha mai visto il viso, non è la stessa che è stata assassinata: si tratta invece di Holly, un'attrice di film a luci rosse pagata per esibirsi davanti alla finestra sapendo che Jake l'avrebbe guardata. Jake finisce per scoprire che l'indiano è in realtà Sam e che egli è stato vittima di un complotto organizzato per assassinare Gloria.

Riprendendo la trama alla base di Rear Window di Hitchcock (La finestra sul cortile, 1954, in cui un uomo osserva con il teleobiettivo della sua macchina fotografica l'edificio di fronte al suo e assiste per caso a un omicidio), Brian De Palma rende ancora una volta omaggio al suo regista preferito, del quale cita esplicitamente anche la scena del bacio appassionato, riprendendola da Vertigo (La donna che visse due volte, 1958). Tutto il film è un gioco di incastri e citazioni (il cinema nel cinema, Holly che sta per Hollywood, Relax dei Frankie Goes to Hollywood...). Tutto è maschera e sdoppiamento (un viso preso a prestito, due identità per un unico assassino, due donne con un'unica identità), sfida a nascondere e a ritrovare (nell'appartamento di Gloria Revelle la cassaforte è situata dietro lo specchio), capovolgimento delle apparenze (Relax è una rivendicazione omosessuale in un contesto esplicitamente eterosessuale; il voyeur in realtà è colui di cui si deve essere certi che guardi). Lo spettacolo offerto allo sguardo di Scully in realtà è un trabocchetto per maniaci sessuali.

Se il titolo originale del film, che evoca la presenza di una controfigura, permette allo spettatore di avere una lunghezza di vantaggio sul protagonista nella prima parte, fino alla scoperta di Holly, in seguito il gioco degli elementi sapientemente orchestrati da De Palma ci trascina con sé. Abile nel mescolare ispirazioni e toni, il regista, che conosce alla perfezione Hitchcock ma anche gli artigiani del cinema gore (Tom Savini, Sam Raimi), ai quali non sarebbe dispiaciuta la pesante caricatura della maschera dell'indiano, è anche un brillante tecnico capace di realizzare scene complesse con eleganza e inventiva e di montarle con virtuosismo. Più delle scene voyeuristiche da un edificio all'altro, le sequenze nel centro commerciale e sulla spiaggia sono esemplari in quanto a padronanza dello spazio e controllo dello sguardo del pubblico. Manipolando lo spettatore a suo piacimento, De Palma gioca con la verosimiglianza e gli effetti realistici, utilizzando gli elementi codificati del genere con un'energia, uno stile, un umorismo, una visione satirica complessiva (rivolta in questo caso a Hollywood e al mestiere del cinema) capaci di conferire al film un dinamismo irresistibile.

Il rapporto di De Palma con la macchina hollywoodiana è piuttosto torbido. La sua evidente attrazione per il sangue, l'angoscia, l'inclinazione perversa e il terrore non sempre va d'accordo con il politically correct americano. Se nei film gore scorre molto più sangue che in quelli di De Palma, i primi tuttavia fanno parte del meccanismo intoccabile dell'industria cinematografica americana. I film di De Palma, invece, molto più verosimili, parlano di disturbi e perversioni che spesso riportano lo spettatore alle sue angosce, ai suoi traumi profondi, e a volte subiscono tagli e modifiche per i passaggi televisivi: in Body Double, ad esempio, è stato eliminato il clip di Relax, vietato dalla televisione americana. Nella versione italiana del film destinata alle sale cinematografiche sono stati eliminati cinque minuti.

Interpreti e personaggi: Craig Wasson (Jake Scully), Melanie Griffith (Holly Body), Gregg Henry (Sam Bouchard/Alexander Revelle), Deborah Shelton (Gloria Revelle), Guy Boyd (Jim MacLean), Dennis Franz (Rubin), David Haskell (insegnante di recitazione), Larry 'Flash' Jenkins (assistente alla regia), Al Israel (Corso), Gela Nash (segretaria di Corso), Denise Loveday (attrice nel film di vampiri), Rebecca Stanley (Kimberly).

Bibliografia

M. Pally, 'Double' Trouble, in "Film Comment", n. 5, September-October 1984.

[T. Mc]Cart[thy], Body Double, in "Variety", October 17, 1984.

S. Dworkin, Double De Palma. A Film Study with Brian De Palma, New York 1984.

O. Assayas, La place du spectateur, in "Cahiers du cinéma", n. 368, février 1985.

G. Lenne, Piège exquis, in "La revue du cinéma", n. 404, avril 1985.

G. Turroni, Guardone, in "Filmcritica", n. 354, aprile 1985.

A. Piccardi, Omicidio a luci rosse, in "Cineforum", n. 244, maggio 1985.

R. Combs, Body Double, in "Monthly Film Bulletin", n. 616, May 1985.

A. Garsault, L'érotisme et l'illusion, in "Positif", n. 291, mai 1985.

Vedi anche
Brian De Palma Regista cinematografico statunitense (n. Newark, New York, 1940). Ha imposto uno stile visivo personale e riconoscibile, pur nella diversità dei generi affrontati, basato su alcune coordinate come il piano-sequenza e le soggettive (dove, a volte, lo sguardo dello spettatore corrisponde a quello dell'omicida). Vita ... Melanie Griffith Attrice cinematografica e teatrale statunitense (n. New York 1957). Sostenuta dalla madre T. Hedren (nota attrice), ha coltivato la passione per la recitazione sin da bambina; nel 1975 ha debuttato come protagonista in Night moves (Bersaglio di notte), ma ha ottenuto i primi, grandi riconoscimenti solo ... Pino Donaggio (propr. Giuseppe). - Cantante e compositore (n. Burano 1941). Ha esordito nel 1961 al Festival di Sanremo, raggiungendo un notevole successo nel 1965 con Io che non vivo. A partire dagli anni Settanta ha stretto un sodalizio artistico con Brian De Palma che lo ha portato a scrivere le colonne sonore ... sir Alfred Hitchcock Hitchcock ‹hìčkok›, sir Alfred (Alfred Joseph) . - Regista cinematografico inglese naturalizzato statunitense (Londra 1899 - Los Angeles 1980). Tra i maggiori registi cinematografici del Novecento, il suo prestigio di indiscusso maestro nell'orchestrare la suspense all'interno della struttura del film ...
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double face
double face 〈dubl fas〉 locuz. f., fr. (propr. «doppia faccia»), usata in ital. come agg. e s. m. – Stoffa (a) double face, tessuto che presenta, anziché un dritto e un rovescio, due dritti diversi sia per il colore sia per il disegno e...
body shaming
body shaming (body-shaming) s. m. inv. Il fatto di deridere qualcuno per il suo aspetto fisico. ♦ Dopo anni di lotta alla cellulite e di non accettazione del proprio corpo, molte star hanno imparato ad amarsi così come sono. L’ultimo post...
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