BOEZIO (Arrius Manlius Boethius)
Console romano nel 487, padre del filosofo Severino Boezio. Egli appare raffigurato in un dittico - Brescia, Museo Civico Cristiano - in due momenti diversi ma su un eguale sfondo architettonico, il tribunal, costituito da un frontone, sulla cui trabeazione è la scritta dedicatoria, retto da due grosse colonne a capitelli corinzi: da una parte appare il magistrato in piedi con la mappa nella destra abbassata e lo scettro nella sinistra; nell'altra valva il console è invece seduto sulla sella curulis e solleva la destra per gettare la mappa; ai suoi piedi sono raffigurate le borse e le palme per i vincitori dei giochi cui il gesto del console dà inizio.
Lo stile di questo dittico ricorda quello del dittico di Basilio (v.), conservato parte al Bargello e parte al Castello Sforzesco. Alla grandiosità d'impostazione della figura si contrappone un evidente scadimento delle forme; il dittico viene considerato opera romana o dell'Italia settentrionale. Nel sec. VII fu trasformato in dittico sacro e sul retro furono dipinti: da un lato, la resurrezione di Lazzaro; dall'altro, San Gerolamo, Sant'Agostino e San Gregorio.
Bibl.: R. Delbrück, Die Consulardiptychen und verwandte Denkmäler, Berlino 1929, p. 103, n. 7; G. de Francovich, Arte carolingia ed ottoniana in Lombardia, in Römisches Jahrbuch für Kunstsgeschichte, VI, 1942-44, p. 268; W. E. Volbach, Elfenbeinarbeiten der Spätantike und des frühen Mittelalters, Magonza 1952, n. 6, p. 24; J. Natanson, Early Christian Ivories, Londra 1953, p. 27, n. 19; R. Delbrück, Zu spätrömischen Elfenbeinen des Westreichs, in Bonner Jahrbücher, CLII, 1952, p. 184; Mostra storica della miniatura, Roma 1953, n. 47, p. 33; G. Bovini - L. B. Ottolenghi, Avori dell'Alto Medioevo; mostra nei chiostri francescani di Ravenna, Ravenna 1956, p. 41, n. 28, fig. 34.