JUGE, Boffile de
Originario del regno di Napoli e discendente dalla famiglia Del Giudice d'Amalfi; abbracciò la causa di Giovanni d'Angiò, duca di Calabria, durante il tentativo di costui d'impadronirsi del regno di Napoli nel 1458. Dopo la disfatta di Troia (18 agosto 1462), lasciò l'Italia insieme con il Campobasso e altri, e venne in Provenza. Là servì il duca di Calabriai che accompagnò pure nella sua spedizione di Catalogna, e poi il re Renato, che lo nominò suo consigliere e suo ciambellano. Nel 1471 fu incaricato di una missione a Milano, per ottenere un prestito e truppe italiane in vista di un nuovo tentativo progettato in Catalogna. Nel 1473 passò nel servizio del re Luigi XI, che volle trar partito dalla sua conoscenza delle questioni italiane e catalane. I suoi consigli condussero al fallimento dei negoziati col re d'Aragona, Giovanni II, nel 1474, e alla riconquista del Rossiglione, ribelle. Luogotenente generale del re nel Rossiglione e nella Cerdagna, riuscì a pacificare, non senza difficoltà, il paese (1475-76). Ebbe parte attiva, nel 1476-77, nel primo processo di lesa maestà mosso contro il duca di Nemours e ricevette in compenso il dono della contea di Castres, confiscata al condannato. Luigi XI ricorse ancora a lui nei negoziati con Edoardo IV d'Inghilterra, con gli stati italiani, in particolare con Milano, e con gli Svizzeri. Sposò nel 1480 la sorella del sire d'Albret e ricevette in questa occasione nuovi favori dal re. Nel 1482 intervenne ancora nella procedura contro Renato di Alençon. La morte di Luigi XI fu per lui il principio di varie disdette, fra le quali la rivendicazione della contea di Castres da parte degli eredi del duca di Nemours, e soprattutto del vescovo di Castres, fratello del duca: egli riuscì a vincere il processo, ma nel 1492 perdette il suo governo del Rossiglione. Cercò di essere nominato capitano generale della repubblica di Venezia; ma dovette contentarsi della modesta esistenza che gli assicurava la contea di Castres, che egli trasmise poi alla Casa d'Albret nel 1498. Morì a Roquecourbe nei primi di agosto del 1502.
Bibl.: P. M. Perret, Boffille . . . de Juge, in Annales du Midi, III (1891), pp. 159-231.