Scrittore, filologo e storico romeno (Criştineşti, Bessarabia, 1836 - Câmpina 1907). Discendente da antica famiglia principesca romena, prof. di filologia comparata all'università di Bucarest; fu a lungo direttore degli archivî di stato. La morte dell'unica figlia, ancora adolescente, gli provocò una profonda crisi: si isolò nel 1888 dal mondo, vivendo quasi segregato per una ventina d'anni in un castello. Pubblicò una raccolta di Poezie (1873), i drammi Domniţa Ruxandra ("La principessa R.", 1865) e Răsvan şi Vidra (1867), quest'ultimo considerato un capolavoro del teatro romeno, la commedia Trei crai dela răsărit ("I tre re magi", 1872) e il romanzo, uscito postumo, Ursita ("Il destino"). In campo storico ha lasciato la monografia Ion Vodă cel Cumplit (1865), e Istoria critica a Românilor ("La storia critica dei Romeni", 1872-74); in campo filologico, i primi quattro monumentali volumi del Magnum Etymologicum Romaniae (1886-98), la raccolta Cuvente den bătran̂i ("Parole degli avi", 1878-81). All'ultimo tormentato periodo della vita appartiene lo scritto filosofico-spiritistico Sic cogito (1892).