bogomilismo
La dottrina professata dai bogomili (ant. bulgaro bogumil «caro a Dio»), setta cristiana medievale, di tendenza dualistica. Secondo il b. lo spirituale ed eterno, creato da Dio, è in antitesi inconciliabile con il contingente e corporale, opera del demonio; Cristo si oppone perciò al Dio, creatore di questo mondo, dell’Antico Testamento, e questo non può essere accolto come rivelazione divina; Cristo non può essersi veramente incarnato (docetismo); i veri cristiani debbono respingere ogni contaminazione della materia (ascetismo). Il b. respingeva l’Antico Testamento e gran parte dei sacramenti; era avverso al matrimonio e alla procreazione, al culto delle immagini, alle chiese; non riconosceva autorità terrene, professava la povertà e ammetteva il lavoro solo quanto necessario per aiutare i malati e i vecchi. Non è certo se vi sia vera continuità storica tra il b. e correnti religiose già vive nell’antichità cristiana (gnosi, manicheismo), e quali rapporti corrano tra questo e le correnti ereticali che cominciavano a manifestarsi in Occidente (catari, albigesi ecc.). Il b. sorse probabilmente in Asia Minore: la setta si diffuse in Tracia già ai primi del sec. 9°, trovò accoglienza favorevole tra i bulgari sotto lo zar Pietro (927-969) e si propagò in tutta la Penisola Balcanica: fu poi condannata da vescovi e concili, perseguitata fieramente dai sovrani bizantini e bulgari, e combattuta anche da missionari cattolici, tra il sec. 10° e il 14°. È discusso il tradizionale riferimento al b. di stele sepolcrali disseminate nella Penisola Balcanica, specialmente in Serbia, in cui figurazioni allusive a credenze e culti precristiani si uniscono a riferimenti al cristianesimo.