BOLESLAO Chrobry il Grande
Primo re di Polonia (992-1025), fu, dopo Mieszko, suo padre, il principale fondatore dello stato polacco indipendente. Nacque nel 967, secondogenito di Mieszko I e di Dobrava, principessa boema. Durante il suo regno mirò a rafforzare e organizzare il cristianesimo introdotto in Polonia da suo padre, a difendere l'indipendenza della Polonia contro l'impero, con trattative e con le armi, e infine ad organizzare lo stato secondo gli esempî occidentali. Dall'imperatore Ottone III, col quale nel 1000 si incontrò a Gniezno, presso la tomba del recente martire, il vescovo Adalberto, assassinato durante la sua missione tra i Prussi, ottenne l'assenso all'erezione di un'archidiocesi a Gniezno, fino allora centro del culto pagano, cui furono sottoposte le diocesi di Cracovia, Breslavia, Kolberg (Pomerania) e in seguito quella di Poznań, così che la nuova provincia ecclesiastica comprendeva l'intero stato polacco.
La Polonia si garantì pertanto l'indipendenza ecclesiastica sottraendosi alle influenze ecclesiastiche tedesche. I passi di B. per ottenere un'adeguata garanzia dell'indipendenza politica ch'egli vedeva nell'incoronazione a re, non diedero per il momento dei risultati, e il cambiamento sul trono in Germania ne allontanò la realizzazione per lunghi anni. Il successore di Ottone III, Enrico II, passò, nei riguardi della Polonia, a una politica del tutto diversa, mirando a una duratura dipendenza di essa dall'impero. In difesa dell'indipendenza della Polonia, B. dovette combattere contro l'imperatore lunghe guerre che durarono, con brevi intervalli, dal 1002 al 1018 e terminarono con la pace di Bautzen nel 1018. B. non riuscì a impadronirsi, come progettava, della Boemia, ma in compenso la pace consolidò l'indipendenza della Polonia dall'impero e assicurò le sue frontiere occidentali, poiché la Polonia mantenne quelle regioni che costituivano la porta della Polonia dalla parte della Germania. B. completò i suoi successi con la spedizione su Kiev nel 1018, intrapresa per aiutare l'esiliato principe Svjatopolk; essa garantì alla Polonia il dominio delle piazzeforti di Grody Czerwieńskie (sul corso superiore del Bug), e di Leopoli, che costituivano la porta della Polonia dall'est. Lo stato polacco così ingrandito si estendeva all'est sino al Bug e al Dnestr superiore, a nord sino alle foci della Vistola, a occidente fino alla Lusazia e ai monti boemi, e a mezzogiorno comprendeva il bacino della Morava sino al Danubio e parte del bacino del Vah. All'interno, allo scopo di creare una salda amministrazione, egli organizzò la sua corte sul modello occidentale (Franconia) e accolse volontieri gli stranieri, ecclesiastici, diplomatici, guerrieri, dei quali si serviva per sanare le deficienze interne. Assicurò lo stato militarmente con la creazione di una potente organizzazione delle città e piazzeforti e con lo sviluppo di un esercito permanente, la cosiddetta drużyna. B. cercò di entrare in rapporti diretti con Roma, escludendo la mediazione della Germania. Gli servirono da legame S. Adalberto, in relazione con i benedettini dell'Aventino, gli ecclesiastici fatti mnire dall'Italia, soprattutto gli eremiti di S. Romualdo (presso il quale prese l'abito monacale uno dei principi polacchi) e gli artigiani italiani. Dopo la morte dell'imperatore Enrico II, B. si fece coronare re di Polonia, pochi mesi prima della sua morte (17 giugno 1025).
La sua personalità oltrepassa i limiti della storia polacca. Non solo fu il grande creatore dello stato polacco, come il suo contemporaneo S. Stefano dello stato d'Ungheria, ma influì decisamente per lunghi secoli sulla storia dei territorî sul confine dell'Europa centrale e orientale.
Bibl.: S. Zakrzewski, Boleslaw Chrobry Wielki (B. C. il Grande), Leopoli 1925; W. Semkowicz, Geogr. podstawy Polski Chrobrego (Basi geogr. della Polonia di Chrobry), Cracovia 1925; Zeissberg, Die Kriege Kaiser Henrichs II. mit Herzog B. I. von Polen, Vienna 1868; P. F. Kehr, Das Erzbistum Magdeburg u. d. erste Organis. der christl. Kirche in Polen, Berlino 1920; W. Abraham, Gniezno i Magdeburg, Cracovia 1921; R. Grodecki, Dzieje Polski średniowiecznej (Storia della Polonia medievale) I, Cracovia 1926.