bolla formativa
loc. s.le f. Difficoltà del mercato del lavoro ad assorbire l’elevato numero di studenti che completano il loro percorso formativo.
• Elena Monticelli, 25 anni, fuorisede da Brindisi, attivista del coordinamento studentesco Link, è vicina alla laurea in Economia alla Sapienza di Roma. Dice: [...] «L’università italiana resta fra le migliori, ma questa fase storica è durissima: i nostri laureati sono pochi rispetto a quelli europei eppure sono troppi per il mercato del lavoro esistente. Una bolla formativa. È già esplosa e porta i ragazzi italiani a emigrare». (C. Z., Repubblica, 1° febbraio 2013, p. 22) • Il numero chiuso è funzionale al ridimensionamento della sanità pubblica, alla precarizzazione delle professioni mediche e, in generale, di quelle intellettuali. Questa misura non è dunque il rimedio all’esplosione della «bolla formativa», cioè l’incapacità da parte del mercato del lavoro di assorbire l’eccedenza dei laureati, ma al contrario la premessa per creare nuovi disoccupati. (Roberto Ciccarelli, Manifesto, 7 febbraio 2014, p. 5).
- Composto dal s. f. bolla e dall’agg. formativo.