bolla
Aumento anomalo del prezzo di un bene o di un’attività, reale o finanziaria, non giustificato dall’andamento dei fondamentali di mercato e tipicamente accompagnato da alti volumi di scambio, a cui fa seguito un crollo dello stesso nella fase di scoppio della bolla. L’incremento e la successiva caduta del prezzo possono essere ingigantiti e accelerati da fenomeni di speculazione finanziaria, da cui deriva il termine b. speculativa.
Esempi ben noti sono la b. finanziaria che ha colpito i titoli delle società legate a internet, che ha raggiunto il suo picco nel 2000, e la b. immobiliare che ha investito i prezzi delle abitazioni nella maggior parte delle economie avanzate nei primi anni 2000, scoppiata nel 2007. Poiché il valore fondamentale di un’attività, determinato dalla sua capacità di generare redditi in futuro, dipende in modo cruciale dalle aspettative degli operatori di mercato (➔ aspettativa), non esiste consenso su come individuare una bolla ex ante ma solo ex post, dopo il suo scoppio. La teoria economica ha proposto diverse spiegazioni alternative del fenomeno di b. speculativa, sia all’interno del paradigma di razionalità degli agenti sia in contrapposizione a esso.
Nella storia dell’economia, il primo caso registrato di b. è la speculazione sui bulbi di tulipano avvenuta in Olanda nella prima metà del 17° secolo. Le varietà più rare di tulipano divennero uno status symbol per le classi più agiate e videro crescere le proprie quotazioni a livelli estremamente elevati, fino a 10 volte il reddito annuale di un artigiano specializzato, prima del crollo del prezzo a circa un decimo del valore massimo nel 1637.
Un altro caso investì le azioni della Compagnia delle Indie (già Compagnia del Missisippi) nel 1719, dopo che essa fu acquistata dalla Banca Reale di Francia, fondata da J. Law, che stampava moneta in nome della corona francese, e acquisì il monopolio del commercio con tutte le colonie della Francia. Il prezzo delle azioni si moltiplicò di un fattore 20, per tornare precipitosamente al livello iniziale nel 1720, in seguito a una crisi di sfiducia che colpì la Banca Reale, generando una vera e propria corsa agli sportelli (➔ sportelli, corsa agli).
Nello stesso anno si verificò in Inghilterra la b. dei Mari del Sud, dal nome dell’omonima Compagnia, che curava il commercio inglese con le colonie sudamericane conquistate dopo la guerra di successione spagnola, in regime di monopolio ottenuto in cambio dell’assunzione del debito pubblico emesso per finanziare la guerra. Nei primi mesi dell’anno, il prezzo delle sue azioni crebbe di quasi 10 volte, per poi crollare ai livelli iniziali, contemporaneamente allo sgonfiarsi delle aspettative di profitto dai commerci con il Nuovo Mondo.
Il prezzo di un’attività deve essere pari al suo rendimento atteso futuro, scontato al valore presente, comprensivo dell’eventuale valore di vendita. Una definizione operativa di b. speculativa identifica, dunque, i casi in cui questa uguaglianza non è verificata ex post. In effetti, alcuni studi mostrano come, in media, alte valutazioni di mercato non corrispondono ad alti rendimenti (dividendi nel caso di azioni, affitti nel caso di abitazioni) e prezzi in futuro. Questo fenomeno è stato interpretato da alcuni come un fallimento dell’ipotesi di razionalità degli agenti economici. Secondo la teoria della finanza comportamentale (➔), gli investitori commettono errori sistematici: per es., seguono il comportamento della massa (herd behavior) e vanno incontro a fasi alterne di ottimismo e pessimismo irrazionali; oppure, comprano a un prezzo eccessivamente alto, scommettendo sull’esistenza di un investitore più folle (greater fool) disposto a pagare ancora di più.
Allo stesso tempo, esistono spiegazioni del fenomeno coerenti con l’ipotesi di aspettative razionali. Per es., alcuni modelli dimostrano come, se agenti razionali hanno aspettative eterogenee sui dividendi futuri di un’azione, il prezzo di equilibrio può essere maggiore del rendimento atteso da ogni operatore. Inoltre, shock esterni, come quelli sulle variabili macroeconomiche, possono modificare l’avversione al rischio degli investitori e quindi il loro atteggiamento sul mercato, generando fluttuazioni dei prezzi. Infine, nei casi della b. di internet e di quella immobiliare, è stato evidenziato come la fase di scoppio della b. sia strettamente legata a crisi di liquidità (➔), che colpiscono alcuni settori del mercato finanziario, come nel caso del sistema bancario ombra.