BOLOGNA
(VII, p. 326; App. I, p. 288; II, I, p. 420; III, I, p. 248)
Per dati statistici provinciali v. emilia romagna (Tabelle), in questa Appendice.
Arte. − A partire dagli anni Settanta, sulla scorta di un dibattito, locale e nazionale, sul tema del recupero dei beni culturali e di una migliore conoscenza e salvaguardia del patrimonio artistico, numerose e importanti iniziative hanno interessato, in qualità di protagonista, la città di B., sul versante del rinnovamento delle istituzioni museali, degli interventi di restauro e delle iniziative espositive.
Un primo significativo momento, per l'elaborazione metodologica nel campo della catalogazione e per la costruttiva riflessione sulle linee politico-amministrative d'intervento, è rappresentato dalle Campagne di rilevamento dei Beni culturali promosse tra il 1968 e il 1970 dalla Soprintendenza per i beni artistici e storici di B., Ferrara, Forlì e Ravenna, in alcune zone dell'Appennino bolognese. La nuova attenzione alle testimonianze storiche e artistiche intese come complessa rete di relazioni e non solo come emergenze capolavoristiche, si lega da un lato a un sistematico intervento di analisi e recupero del centro storico, dall'altro a un intenso programma di lavoro teso a potenziare le istituzioni museali cittadine. Queste ultime sono oggetto di importanti interventi di ristrutturazione: si apre la nuova Galleria di Arte moderna, il Museo Civico medievale si dota di una più congrua sede occupando i saloni di Palazzo Ghisilardi Fava, il Museo Civico archeologico e la Pinacoteca Nazionale sono interessati da progetti di ampliamento.
Alla crescita del sistema museale si affianca un efficace programma di restauri che interessano sia le emergenze monumentali, come per es. la Chiesa di S. Petronio, il Teatro comunale, la statua del Nettuno del Giambologna, sia il diversificato e complesso patrimonio mobile. Gli interventi di manutenzione e restauro si collegano strettamente con l'attività espositiva, intesa come uno strumento indispensabile per una diffusa conoscenza dei diversi fenomeni artistici di cui è intessuta la storia della città e dell'intera regione. Tra gli anni Cinquanta e i primi anni Settanta le Biennali di arte antica, coordinate da C. Gnudi, rappresentarono un importante momento di riflessione soprattutto sui temi della pittura bolognese, senza peraltro trascurare le testimonianze archeologiche di età etrusca e romana.
In questo fertile terreno si è innestata l'attività espositiva regolarmente promossa dai musei cittadini (Museo Civico archeologico e Museo Civico medievale, Galleria di Arte moderna, Pinacoteca Nazionale, anche attraverso la sede didattica di Palazzo Pepoli Campogrande) e volta a documentare l'attività di restauro, i fenomeni specifici della storia e dell'arte, nonché a ospitare eventi culturalmente significativi di rango nazionale e internazionale. Negli anni Ottanta, in relazione alla crescita e allo sviluppo della città, anche in dimensione europea, alle attività culturali di tipo tradizionale si aggiungono le grandi mostre, come per es. quella dedicata all'età di Correggio e dei Carracci e a G. Reni, realizzate con il concorso dei competenti organi dello stato e degli Enti locali in collaborazione con istituzioni straniere.
Bibl.: Nell'impossibilità di ricordare tutte le numerose pubblicazioni che hanno accompagnato le attività illustrate, si forniscono alcuni essenziali riferimenti: Guido Reni, Catalogo della mostra, a cura di G. C. Cavalli e C. Gnudi, Bologna 1954; I Carracci. I dipinti, Catalogo della mostra, ivi 1956; I Carracci. I disegni, Catalogo della mostra, ivi 1956; Maestri della pittura del Seicento emiliano, Catalogo della mostra, ivi 1959; Mostra dell'Etruria Padana e della città di Spina, ivi 1961; L'ideale classico del Seicento in Italia e la pittura del paesaggio, Catalogo della mostra, ivi 1962; Arte e civiltà romana nell'Italia settentrionale, ivi 1964; A. Emiliani, La Pinacoteca Nazionale di Bologna, ivi 1967; Natura ed espressione nell'arte bolognese-emiliana, a cura di F. Arcangeli, Catalogo della mostra, ivi 1970; La conservazione come pubblico servizio, a cura di A. Emiliani, Rapporto n. 8 della Soprintendenza per i beni artistici e storici di Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna, ivi 1971 (per l'attività della Pinacoteca Nazionale si veda l'intera collana); Bologna centro storico, ivi 1973; I materiali dell'Istituto delle Scienze, Catalogo della mostra, ivi 1979; Il Museo Civico Archeologico di Bologna, a cura di C. Morigi Govi e D. Vitali, ivi 1982; L'estasi di Santa Cecilia di Raffaello da Urbino nella Pinacoteca Nazionale di Bologna, Catalogo della mostra, ivi 1983; Bologna 1584. L'esordio dei Carracci e gli affreschi di Palazzo Fava, Catalogo della mostra, ivi 1984; Dalla Stanza delle antichità al Museo Civico, a cura di C. Morigi Govi e G. Sassatelli, Catalogo della mostra, ivi 1984; A. Emiliani, Un luogo del vissuto teatrale: il Comunale di Bologna, in Il Museo alla sua terza età, ivi 1985, pp. 217-23; Nell'età di Correggio e dei Carracci, Catalogo della mostra, ivi 1986; Introduzione al Museo Civico Medievale, ivi 1987; Guido Reni 1575-1642, Catalogo della mostra, ivi 1988.