BOLOGNA (VII, p. 326; App. I, p. 288; II, 1, p. 420)
La città ha avuto uno sviluppo notevole negli ultimi anni. All'opera di ricostruzione e all'attuazione del piano regolatore comunale si è accompagnato un incremento edilizio che ha esteso l'abitato urbano lungo le direttrici precedenti della pianura ed anche a sud, dove la collina, oggi sottoposta a vincolo paesistico, comincia ad essere occupata da case a più piani, dopo la quasi saturazione delle aree comprese entro la cintura ferroviaria. Le nuove costruzioni sorte lungo le strade per Porretta e per la Futa collegano, senza soluzioni di continuità, il centro urbano all'estrema periferia, ed altrettanto è avvenuto lungo la via Emilia, tanto a levante come a ponente, dove i fabbricati civili e industriali si sono ormai saldati ai vicini centri di Borgo Panigale a ponente e S. Lazzaro di Sàvena ad oriente, tanto che di fatto essi vengono a trovarsi compresi nell'area urbana. Considerevole anche l'espansione sulla strada per Ravenna e l'aumento delle costruzioni nella zona a nord della ferrovia (Bolognina), dove trovano sede diverse nuove industrie. L'area compresa tra le vie principali di irradiazione, fino a poco tempo addietro tenuta ancora a coltivi, è oggi in via di totale occupazione, con costruzioni a più piani. Fra le nuove costruzioni edilizie più significative si ricordano: l'Ospedale Maggiore, il rinnovamento di via G. Marconi (ex via Roma), il palazzo dello sport (inaugurato nel 1956), il nuovo padiglione dell'Istituto Rizzoli e un grattacielo residenziale. La popolazione del comune, quasi tutta accentrata nella città, ammontava nel 1951 a 340.526 ab., che salivano a 426.451 nel 1959. L'aumento, dovuto ad un forte e continuo flusso di immigrazione, si accompagna al parziale spopolamento del nucleo più antico, entro la cinta muraria, preferendo gli abitanti portarsi nelle nuove costruzioni e vicino ai luoghi di lavoro: le numerose piccole e medie industrie sorte di recente alla periferia. La popolazione bolognese vive soprattutto dell'industria e di attività terziarie (operai 40%; dirigenti e impiegati 17,5%; lavoratori in proprio 13,2% nel 1951), favorite dall'importanza del nodo stradale e ferroviario bolognese. Fra le industrie, in notevole sviluppo quelle alimentari (pastifici, distillerie), quella dei giocattoli e carrozzine per bambini e le meccaniche (carrozzerie, motocicli, impianti frigoriferi e macchinarî), che esportano largamente all'estero. Grande importanza ha assunto il commercio dei prodotti ortofrutticoli, per i quali B. svolge una funzione di ridistribuzione, anche per i paesi d'oltralpe.
Provincia. - La provincia contava 763.907 ab. nel 1951, saliti nel 1958 a 820.713. L'aumento si è verificato per la quasi totalità nel capoluogo e nei comuni adiacenti, mentre negli altri comuni della provincia continua la diminuzione degli abitanti per l'abbandono della campagna, specie nelle zone appenniniche e di pianura più prossime alla città. Vedi tav. f. t.