BOLZANO (VII, p. 358)
Per la città, oggi sede di corpo d'armata e il cui sviluppo edilizio era già iniziato sino dal 1927, è stato elaborato un piano regolatore che prevede l'aumento della superficie urbana con i giardini annessi, superficie che sarà portata a ettari 641,4, per una popolazione di centomila abitanti, con densità media di 156 abitanti per ettaro.
La zona di immediato sviluppo, in piena attuazione, si espande nella conca di Gries e si estende verso sud fino all'Isarco varcandolo con la zona industriale in Agruzzo, mentre verso occidente giunge sino al villaggio di S. Maurizio, che manterrà la sua funzione di immediata riserva agricola della città.
Dal 1934, anno in cui ebbero inizio i lavori di attuazione, nuovi centri sono sorti: quello operaio tra l'Isarco e la strada statale n. 38 dello Stelvio, a servizio della zona industriale, alla quale è collegato da un nuovo ponte in costruzione); quello a carattere semintensivo tra la suddetta statale e il Foro della Vittoria. Quest'ultimo, centro politico e degli affari, è costituito da un complesso di piazze gravitanti attorno al monumento della Vittoria e protendentesi con un'arteria porticata, della larghezza complessiva di 28 metri, fino al centro del sobborgo di Gries. La zona fra il quartiere monumentale e le pendici del Guncina è riservata a costruzioni aventi carattere nettamente estensivo; vi ha inoltre sede la Villa Reale.
Nel vecchio nucleo cittadino sono previste e in parte eseguite caute opere di risanamento, di riordinamento della viabilità e di valorizzazione dei più importanti monumenti. È stato rimosso il monumento a Walter nell'omonima piazza, oggi intitolata a Vittorio Emanuele III. È stato inoltre restaurato il palazzo del Museo.
È allo studio anche lo spostamento della stazione ferroviaria per alleggerire quella attuale, già manifestatasi insufficiente al sempre crescente traffico delle merci e dei viaggiatori.
È prevista l'immediata attuazione di tutte quelle opere che sono ritenute indispensabili alla vita sociale e morale della popolazione; sono quindi progettati e già parzialmente realizzati asili, scuole, chiese, palestre, campi sportivi, nidi di assistenza per la maternità e infanzia, sedi di dopolavoro, ecc.
La rete stradale si avvicina per quanto possibile allo schema più classico della viabilità: è costituita principalmente da una grande circonvallazione nella quale si innestano le arterie extraurbane, da una circonvallazione minore o propriamente urbana e da due grandi attraversamenti nord-sud e est-ovest.
Il piano ha fissato anche l'aspetto armonico delle singole realizzazioni abolendo per quanto possibile le vie corridoio, conservando l'aspetto tipico della città giardino, abolendo i cortili chiusi, adottando sistemi edilizî a costruzioni aperte, isolate o a schiere di lunghezza molto limitata. Ha valorizzato i parchi naturali contornanti la città, istituendone dei nuovi e organizzando passeggiate panoramiche. Il traffico interno è stato riordinato e le correnti extra-urbane sono state incanalate innestandole nei due anelli principali.
Merita un cenno particolare la zona industriale di cui si è detto più sopra.
Con la creazione di questo organismo si aggiunge alla originaria fonte di esistenza locale una possente attività, modificante il ritmo della vita e la ricchezza della provincia. Ideata nel 1927, nel 1935 ne fu iniziata l'attuazione pratica che si è svolta con un ritmo insolitamente celere tanto che nel novembre 1937 erano già sorti nella zona undici stabilimenti, tra i quali si possono segnalare per la loro particolare importanza e mole, quelli della Industria nazionale alluminio (gruppo Montecatini), del Gruppo metallurgico Falk con le sue acciaierie di Bolzano, della fabbrica automobili di Torino Lancia e C., della Società della masonite (gruppo Feltrinelli), della S.A.F.F.A., della Società anonima gestione miniere atesine per la produzione dell'antimonio, ecc.
Altri stabilimenti sono in progetto e di imminente attuazione. Per la formazione della zona industriale è stata scelta la pianura di Agruzzo a sud della città, racchiusa fra la linea ferroviaria BolzanoTrento, il campo d'aviazione "Sabelli" e il fiume Isarco; ha una superficie complessiva di oltre 3 milioni di metri quadrati comprese strade, piazzali, zone verdi di rispetto e impianti dei raccordi ferroviarî.
L'afflusso dei turisti, in continuo aumento (170.000 persone nel 1937) è stato facilitato dalla costruzione del Lido, con tre piscine e impianti annessi, dalla costruzione della funicolare di San Genesio, dall'apertura delle passeggiate di S. Osvaldo e di quella intitolata a F. Petrarca.
Bolzano, il cui stemma è stato modificato mediante l'aggiunta del Capo del Littorio, è anche sede di un liceo musicale pareggiato.
La provincia (p. 363). Anche nella provincia è stato considerevole, negli ultimi anni, lo sviluppo industriale connesso al sempre maggiore sfruttamento delle energie idroelettriche: già sono utilizzati 200.000 HP e sono allo studio nuovi importanti impianti.
Fra le centrali idroelettriche in funzione sono da notare in modo particolare l'officina della Società idroelettrica dell'Isarco con oltre 100.000 HP installati, l'officina Marlengo (40.000 HP), l'officina Tell (26.000), l'officina Senales (18.000).
Queste due ultime sono di di proprietà dell'Azienda elettrica consorziale fra i comuni di Bolzano e Merano e producono annualmente circa 200 milioni di kWh.