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BONA Sforza, regina di Polonia

di Mattia Loret - Ettore Verga - Enciclopedia Italiana (1930)
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BONA Sforza, regina di Polonia

Mattia Loret
Ettore Verga

Nacque nel 1493 dal duca di Milano Gian Galeazzo Sforza e da Isabella d'Aragona. Trasferitasi la madre, dopo lo sfacelo del dominio sforzesco, nel ducato di Bari cedutole da Ludovico il Moro, visse a Bari e a Napoli, fra gli splendori di quella corte. L'ambizione materna pensò presto a dare a B. un collocamento adeguato. Corsero trattative per maritarla al duca Massimiliano Sforza, quindi a Filiberto fratello del duca Carlo di Savoia: andate a vuoto queste, si riuscì, con l'intervento dell'imperatore Massimiliano, a combinare il matrimonio con Sigismondo I, re di Polonia. Un'ambasceria polacca si recò a Napoli a sposare Bona per procura: nel febbraio del 1518 ella giunse a Cracovia, consegnata allo sposo da Prospero Colonna, acclamata, a dire del Sarnicio, da tutta la Polonia. Seguita da gran numero di dame e gentiluomini instaurò nella corte polacca le splendide abitudini della corte sforzesca: lo stuolo degl'italiani in Polonia si accrebbe con eminenti artisti, da Bona chiamati e protetti, che con molteplici opere vi divulgarono l'arte italiana. Sante Guggi eseguì i bei sepolcri dei re polacchi; Bartolomeo Berecci e Giovanni Cini quel gioiello che è la cappella dei Sigismondi in Cracovia; il padovano G. M. Moscal costruì le Sukiennice (Mercato dei panni) in Cracovia e il municipio di Poznań, due edifici notevoli per la bella fusione del gusto italiano con le forme dell'arte nordica; Francesco Della Torre, insieme col Berecci e altri italiani, disegnò il castello di Cracovia; Pietro di Barbona e il romano Paolo Dominici costrussero begli edifici in Leopoli, Gerolamo Canavesi sfoggiò in più monumenti nella cattedrale di Poznań le grazie squisite del patrio stile. Così Bona contribuì largamente allo sviluppo della civiltà in Polonia in quello che fu il periodo aureo della sua storia. Ma alla grandezza della sua novella patria contribuì pure con le sue feconde iniziative nel campo dell'economia e dell'amministrazione, che lasciarono in Polonia tracce durature. Fra altro si deve a essa la fondazione della città di Bar (v.). La regina ebbe inoltre, con la sua intelligente energia, una grande influenza sul re e se ne servì per ingerirsi negli affari dello stato, con scopi partigiani e personali. Introdusse alle cariche della corte e dello stato i suoi protetti, come Pietro Gamrat, arcivescovo di Gniezno e di Cracovia, Sobocki, cancelliere, Pietro Kmita e altri. Questa politica di favoreggiamenti e d'intrighi, coincidendo col movimento di riforma politica e religiosa del tempo, contribuì non poco all'indebolimento dell'autorità del re in Polonia.

Contrastò aspramente il matrimonio di suo figlio Sigismondo Augusto con Barbara Radziwiłł, raggruppando intorno a sḫ i malcontenti del regime, capeggiati da Pietro Kmita. Tutto cin̄ la rese mal accetta a una buona parte dell'opinione pubblica.

Morto nel 1548, a 81 anni, re Sigismondo, e successogli il figlio Sigismondo Augusto, Bona venne esclusa da ogni ingerenza nel governo, onde malumori e il pensiero di abbandonare la Polonia; al che senz'altro s'indusse, quando, morta Barbara Radziwiłł, sei mesi dopo il matrimonio, circoln̄ la voce che ella avesse tentato avvelenarla. Il figlio e le figliuole tentarono trattenerla, e vive pressioni fece il senato. Ma ella partị amareggiata nel dicembre del 1555, per recarsi a governare il ducato di Bari, che con ogni sf0rzo, fin dalla morte della madre (1534), aveva cercato di conservare con una lite prima contro il duca di Milano, poi contro Carlo V, e che aveva fatto per mezzo di suoi ufficiali governare anche pendente la lite: ora finalmente, dopo pił di 30 anni, le veniva riconosciuto il dominio anche di diritto. Arrivn̄ a Bari sul principio del 1556, accompagnata da G. Lorenzo Pappacorda, che la cronaca maligna, onde era stata perseguitata fin dalla prima gioventł, per opera dei libellisti Corona e Passero, diceva esser suo amante. Da lui coadiuvata, prese a governare con amorosa cura il ducato: ma la morte presto troncn̄ la sua opera benefica: morị nel castello di Bari il 9 novembre del 1557. Lascin̄ il ducato di Bari al re di Spagna Filippo II, costituị erede universale dei suoi tesori il figlio, ma con tal groviglio di legati che questi non riuscị ad aver nulla.

Bibl.: S. Sarnicii, Annales... Polonorum et Lituanorum, 1567; Neugebauer, Historia rerum polonicarum, Hannover 1618; A. Darowski, Bona Sforza (in polacco), Roma 1904; A. Przezdziecki, Jagellonki Polskie, Cracovia 1868, p. 53 segg.; S. Ciampi, Notizie dei secoli XV e XVI sull'Italia, Russia e Polonia, colle vite di Bona Sforza ecc., Firenze 1833; L. Pepe, Storia della successione degli Sforzeschi negli stati di Puglia e di Calabria, Bari 1900.

Vedi anche
Sigismóndo Augusto re di Polonia e granduca di Lituania Figlio (Cracovia 1520 - Knyszyn 1572) di Sigismondo I e di Bona Sforza. A soli nove anni, vivente rege, fu proclamato granduca di Lituania e re di Polonia (1529), assumendo più tardi il potere effettivo in Lituania (1544) e in Polonia (1548). Attuata (1569) l'unione di Lublino, ultimo atto che concluse ... Sfòrza Famiglia nobile italiana, capostipite della quale si considera Muzio Attendolo (v.). Questi, appartenente a famiglia di agiati agricoltori di Cotignola in Romagna, ebbe da Alberico da Barbiano il soprannome di S., che Giovanna II di Napoli, dopo la morte di lui (1424), volle assunto da Francesco e dagli ... Francésco II Sforza duca di Milano Secondogenito (n. 1495 - m. 1535) di Ludovico il Moro; esule in Germania durante l'occupazione del ducato da parte francese, fu messo sul trono nel 1521 dalla lega tra Carlo V e Leone X. Accusato di tradimento su denuncia del marchese di Pescara nel 1525, ebbe lo stato occupato da Carlo V. Aderì allora ... Bòna di Savoia duchessa di Milano Figlia (Avigliana 1449 - Fossano 1503) del duca Ludovico di Savoia, sposò nel giugno del 1468 Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano. Quando il marito cadde assassinato (26 dic. 1476), essa prevenne le mire del cognato Ludovico il Moro e dei congiurati assumendo la reggenza per il figlio Gian Galeazzo, ...
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    Enciclopedia on line
    Figlia (Vigevano 1494 - Bari 1557) di Gian Galeazzo Sforza, trascorse l'adolescenza nel feudo di Bari e la giovinezza alla corte di Napoli. Andata sposa a Sigismondo I re di Polonia (1518), portò nella nuova patria le splendide abitudini delle corti rinascimentali italiane; a lei si dovettero anche ...
  • BONA Sforza, regina di Polonia
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 11 (1969)
    Henryc Barycz Figlia di Gian Galeazzo Sforza, duca di Milano, e di Isabella d'Aragona, figlia del re di Napoli Alfonso II, nacque il 2 febbr. 1494 nel castello di Vigevano. Passò l'infanzia a Pavia ed a Milano, negli anni infelici delle invasioni francesi, per di più funestati da numerosi lutti familiari, ...
Vocabolario
regina
regina (ant. o poet. reina) s. f. [lat. regīna, der. di rex regis «re»]. – 1. a. La moglie del re, o la donna che regna in uno stato monarchico in cui non vige la legge salica: il re e la r.; in Inghilterra, quando regnava la r. Vittoria;...
polònico
polonico polònico agg. [der. del nome della Polonia] (pl. m. -ci). – Forma ant. per polacco. Rimane in uso, con sign. particolari, nelle seguenti espressioni: frumento o grano p., specie di frumento (Triticum polonicum) coltivato nelle...
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