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BALBANI, Bonaccorso

di Gemma Miani - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963)
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BALBANI, Bonaccorso

Gemma Miani

Nacque a Lucca il 27 luglio 1467, secondogenito di Paolo Balbani. A diciassette anni il padre lo inviò a Bruges, ad apprendere l'arte della mercatura nella casa di commercio "Reali e Bandini", alla quale partecipava lo zio Biagio Balbani. Il B. collaborò per quattro anni con questa società, poi con la "Biagio Balbani e C.", fondata nel 1490. Si distaccò da quest'ultima nel 1493 per fondare una propria azienda commerciale, sotto i nomi di "Bonaccorso e Gregorio Balbani e C.". La ditta si occupava, oltre che del commercio dei drappi di seta, anche dell'importazione a Bruges dell'allume. Gli affari furono in un primo tempo assai prosperi, e nel 1505 il B. fu raggiunto a Bruges dal fratello Turco Balbani, che si associava all'azienda. Ma nel gennaio 1507 un fallimento travolse la ditta e il patrimonio del B., causando anche gravi danni alle botteghe d'arte serica che gli altri fratelli Niccolò e Arrigo dirigevano a Lucca. Il B. si accordò con i propri creditori, affidando loro ogni avere, tra cui la casa di Bruges che egli aveva fatto costruire in parrocchia di S. Iacopo, spendendovi a suo tempo 2.500 ducati. Anche la dote della moglie, di circa 4.000 fiorini, fu inghiottita dal fallimento. Rimasto in possesso di soli 500 ducati, il B. nell'agosto 1507 partì per un breve viaggio a Lucca. Tornato a Bruges, dedicò gli ultimi anni della sua vita alla chiusura delle operazioni fallimentari. Tra l'inizio del 1511 e l'estate del 1512 egli intraprese un viaggio a Napoli per recuperare i crediti che aveva verso la compagnia di Antonio Regolani.

Il B. morì a Napoli, pochi giorni dopo il suo arrivo, lasciando a Bruges la moglie e tre figli in tenera età.

I creditori del fallimento non erano stati ancora tutti soddisfatti, se l'11 luglio 1512 Niccolò e Martino Buonvisi facevano iscrivere sui registri del Comune di Anversa - nell'atto di trasferirsi da Bruges in quella città - il credito di una somma residua dovuta dal B. a Lorenzo Buonvisi, fratello di Niccolò.

Il B. aveva sposato agli inizi dell'ultimo decennio del sec. XV, a Bruges, Caterina di Pietro Carincioni, da cui ebbe tre figli maschi. Il primogenito, Giovanni, fu uno dei primi mercanti lucchesi di Anversa; Gregorio, secondogenito, nacque a Bruges nel 1504 e morì precocemente in Anversa nel 1529. Gabriello nacque a Bruges pochi mesi prima della morte del padre.

Fonti e Bibl.: Genève, Bibl. publique et universitaire, Libro dei dignissimi ricordi delle nostre famiglie, raccolti da V. Burlamacchi, Cronaca della famiglia Balbani, f.9; M. Mazzolani, I Balbani nella Germania inferiore, in Bollett. stor. lucchese, X (1938), pp. 18, 21.

Vedi anche
Bruges (fiamm. Brugge «ponte») Città del Belgio (117.073 ab. stima 2008), capoluogo della Fiandra Occidentale, sulla Reye, a 15 km dal Mare del Nord, dove ha un avamporto ( Zeebrugge). I quartieri nuovi si estendono specie verso il mare. Di rilievo, seppure in parte decaduta, è l’antica industria del lino e ... fratello Ciascuno dei figli nati dagli stessi genitori, nel reciproco rapporto dell’uno con gli altri. ● Con riferimento a una comune filiazione divina, già nell’antichità si designarono come fratello gli appartenenti ad alcuni collegi sacerdotali (per es., gli Arvali ); per un più intimo senso di una comune ... fallimento In diritto, strumento di regolazione della crisi dell’impresa attraverso la liquidazione del patrimonio attivo del debitore e la ripartizione del ricavato tra i suoi creditori. 1. Ordinamento italiano Il fallimento è la principale procedura concorsuale prevista dall’ordinamento italiano; alla sua disciplina ... fiorino Nome di varie monete di Firenze con impresso il giglio, emblema della città. Nell’11° e 12° sec. i fiorino furono solo d’argento; nel 1253 fu coniata la moneta d’oro (massa di 3,54 g e bontà di 24 carati) con i tipi di s. Giovanni Battista e del giglio. Per diversità di coniazione e di peso, ebbe denominazioni ...
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