Stringher, Bonaldo
Economista, banchiere e politico (Udine 1854 - Roma 1930). Diplomatosi a Ca’ Foscari nel 1874, entrò alla Direzione della statistica a Roma e nel 1884 fu posto a capo dell’Ufficio delle dogane. Passato al ministero del Tesoro, preparò la legge bancaria del 1893, che istituiva la Banca d’Italia (➔). Nello stesso anno divenne direttore generale del Tesoro. Nominato consigliere di Stato nel 1898, eletto deputato nel 1900, S. fu chiamato al governo come sottosegretario al Tesoro. Pochi mesi dopo assunse la guida della Banca d’Italia, che mantenne per trent’anni con una parentesi nel 1919 quando fu ministro del Tesoro. Durante il suo mandato, la Banca si affermò come garante della stabilità monetaria e finanziaria e centro del sistema dei pagamenti. Dal 1926 assunse anche la vigilanza sugli istituti di credito. Esperto monetario e sostenitore dell’autonomia della banca centrale, S. era convinto che la Banca d’Italia dovesse avere un ruolo propulsivo dello sviluppo economico, anche tramite azioni di persuasione morale.