DES PÉRIERS, Bonaventure
Scrittore francese, nato circa il 1515 ad Arnay-le-Duc in Borgogna, morto circa il 1544. Studiò ad Autun; giovine, lavorò nel centro librario di Lione, soprattutto col Dolet per i Commentarii linguae latinae (1536); fu addetto come valet de chambre secrétaire alla corte di Margherita di Navarra. Immischiato nelle contese religiose della Riforma, difese Clément Marot, sospetto di luteranesimo, dagli attacchi di François Sagon, e pubblicò nel 1537 a Parigi il Cymbalum mundi, quattro dialoghi satirici assai violenti e aggressivi, ch'egli disse tradotti dal latino da Thomas du Clénier (anagramma di "Thomas l'Incrédule") per il suo amico Pierre Tryocan (- Croyant). Attenendosi ai modi di Luciano, l'autore immagina una discesa di Mercurio ad Atene, e tutta una serie d'incontri e di conversazioni, strane e oscure (il quarto dialogo si svolge tra due cani, in uno dei quali pare che si nasconda nientemeno che Rabelais); l'oscurità era imposta dall'audacia della satira, la quale, più che di un protestante, si rivela per quella di un ateo. Del libro fu subito ordinata la soppressione: della prima edizione non si conosce che un solo esemplare, ora posseduto dalla biblioteca di Versailles; una seconda fu allestita poco dopo a Lione, ma un grande silenzio si fece intorno all'opera e all'autore, che Margherita di Navarra allontanò dalla sua corte. I biografi moderni sono propensi ad accogliere la tradizione, attestata da H. Estienne e La Croix du Maine, ch'egli si sia ucciso in un accesso di follia.
Il Recueil delle sue opere, apparso, poco dopo la sua morte, nel 1544, comprende, oltre alla Prognostication des prognostications, poemetto di spirito protestante, scritto per il circolo di Margherita di Navarra, il Discours de la Queste d'amitié (versione del Lysis platonico), una parafrasi della prima satira di Orazio, un'imitazione in versi del trattato di Seneca Delle quattro virtù, cantici e poesie varie. Aveva iniziato una versione poetica delle commedie di Terenzio, di cui rimane soltanto l'Andrie.
Nel 1558 venne pubblicata sotto il suo nome una raccolta di novelle, Les nouvelles récréations et joyeux devis; l'attribuzione fu contestata, ma è probabile che l'opera nel suo fondo e nella maggior parte dei racconti sia veramente del D. P., e che abbia subito i ritocchi di uno scrittore di Le Mans (forse Jacques Peletier): essa mostra la conoscenza dei novellieri italiani, delle facezie di Poggio e di quelle attribuite al Domenichi.
Opere: Øuvres françoises de B. d. P., ediz. L. Lacour, Parigi 1858, 2 voll.; Cymbalum mundi, ediz. F. Frank, Parigi 1873.
Bibl.: A. Chenevrière, B. d. P., sa vie, ses poésies, Parigi 1886; Ph. A. Becker, B. d. P. als Dichter und Erzähler, in Sitzungsber. der Ak. der Wiss. Wien, ph. -hist. Kl., CC (1924), 3; P. Toldo, Contributo allo studio della novella francese del sec. XV e XVI, Roma 1895, p. 128 segg.; L. Sainéan, Problèmes littéraires du seizième siècle, Parigi 1927, p. 275 segg.; Revue du seizième siècle, XV (1928), p. 356 segg. e XVII (1930), p. 1 segg.