BONAZZA
. Famiglia di scultori padovani del sec. XVIII. Il capostipite Giovanni, che il Brandolese dice di famiglia veneziana, stabilitosi a Padova intorno al 1625, svolse quivi la sua attività fino al 1730. Sono di sua mano, tra altro, a Padova, un S. Antonio nella sacrestia della basilica del Santo (Padova), le statue di S. Filippo e S. Giuliana nell'altar maggiore della chiesa dei Servi. Allievi e aiuti gli furono i figli Antonio, Francesco e Tommaso. Il primo, più abile del padre, compose i gruppi marmorei delle acquasantiere del Duomo, un S. Ludovico, una S. Caterina, e un bassorilievo con il Miracolo di S. Filippo per la chiesa di S. Agostino, un S. Andrea e S. Bartolomeo per S. Lucia, un gruppo con l'Ultima cena per il duomo di Montagnana. Francesco si dedicò, oltre che alla scultura, anche alla pittura e all'incisione di cammei. L'opera sua più bella di scultura è la Madonna col bambini nella chiesa di S. Maria degli Angeli a Lussingrande. Non raggiunse la valentia dei suoi fratelli Tommaso (morto nel 1775), del quale si vedono due statuette (firmate) in S. Francesco di Paola, ed altre due sulla porta della facciata della chiesa del Carmine (Padova).
Bibl.: P. Brandolese, Pitture, sculture e architetture in Padova, Padova 1795, passim; H. V., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910.