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ARLOTTI, Bonfrancesco

di Nicola Raponi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)
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ARLOTTI, Bonfrancesco

Nicola Raponi

Nacque a Reggio Emilia nel 1422 (non nel 1421 come nel Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., IV, col.250), da una famiglia che nel Quattrocento e nel Cinquecento contò diversi letterati e umanisti. Il padre, notaio e professore di retorica nella sua città, lo inviò a Bologna ove studiò filosofia, teologia e giurisprudenza, conseguendo il dottorato in arti e medicina.

Ancora assai giovane fu chiamato ad insegnare filosofia allo Studio di Ferrara, ove la sua presenza è segnalata ininterrottamente almeno dal 1450 al 1470. Quivi fu in rapporti d'amicizia con Guarino da Verona, Teodoro Gaza, il Bessarione e altri letterati frequentatori della corte estense.

Non è improbabile che fosse di tendenze platoniche, come farebbe supporre l'amicizia con rappresentanti della scuola platonica; certamente lesse e commentò Platone nello Studio ferrarese, poiché a tale scopo ebbe in prestito dal duca Borso alcuni manoscritti delle sue opere. I suoi discepoli lo ricordano come "hominem doctissimum et dialecticum acutissimum", e uno - certamente esagerando - addirittura come "summum omnium philosophorum principem" (cfr. A. Mercati, Componimenti, I, p. 258).

Nel 1473 Ercole I d'Este lo inviò suo ambasciatore a Roma, dove rimase fino al 1490rappresentando il duca di Ferrara presso Sisto IV e poi presso Innocenzo VIII. A Roma, insieme con la tutela degli interessi del suo signore, continuò ad occuparsi degli studi, raccogliendo codici per la sua biblioteca e prendendone sovente in prestito dalla Vaticana. Seguendo gli spostamenti della corte pontificia, fu nel 1476a Foligno e ad Assisi, ove assistette alla ricognizione dei corpi di s. Chiara e di s. Francesco eseguita da Sisto IV. Un gran da fare ebbe durante la guerra di Ferrara (1483),che non si chiuse troppo onorevolmente per il duca.

Il 9 giugno 1477l'A. era stato eletto, sembra per esplicita volontà del papa, più che per desiderio del duca di Ferrara, alla sede vescovile di Reggio Emilia, come successore di Antonio Trombetta. Restò, tuttavia, a Roma in qualità di ambasciatore estense, reggendo la diocesi per mezzo di vicari, uno dei quali fu suo nipote Girolamo. A Reggio si recò solo nel 1490,ma, oramai settantenne, dovette continuare a servirsi di vicari; finché l'8 marzo 1503,"Bonfrancisco senescente", gli fu dato per coadiutore con diritto di successione Luca da Pontremoli, consigliere del duca di Ferrara. L'A. morì il 7 genn. 1508;fu sepolto nella cattedrale di Reggio.

Non si ha notizia di suoi scritti; lasciò invece una ricca biblioteca, che per testamento donò in parte al nipote Girolamo A. (i testi di letteratura, diritto e argomenti vari) e in parte (libri di logica, morale, storia e teologia ai canonici della cattedrale, perché servissero a formare una biblioteca ad uso del clero: il che attesta che l'A. non fu insensibile alle esigenze spirituali della sua diocesi. Di lui si conserva la ricca corrispondenza diplomatica col duca di Ferrara, ampiamente utilizzata dal Pastor nella sua Storia dei Papi e giudicata di notevolissimo valore documentario.

Fonti e Bibl.: I dispacci diplomatici dell'A. da Roma sono conservati nell'Archivio di Stato di Modena; alcune lettere (1480-1496) sono anche nell'Archivio di Stato di Milano, raccolta degli Autografi,cartella 48, fasc. 5b. Cfr. su di lui: F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra, II, Venetiis 1717, col. 313; G. Tiraboschi, Biblioteca Modenese, I,Modena 1781, pp. 104-106; G. Cappelletti, Le chiese d'Italia, XV, Venezia 1859, p. 392; C. Eubel, Hierarchia catholica, II, Monasterii 1914, p. 225; G. Saccani, I Vescovi di Reggio Emilia. Cronotassi,Reggio Emilia 1902, pp. 105-114; G. Bertoni, Guarino da Verona fra letterati e cortigiani a Ferrara (1429-1460),Ginevra 1921, p. 75, 113, 119 s.; L. von Pastor, Storia dei Papi,II e III, Roma 1925, passim;A. Mercati, Componimenti in morte di Filippo Affarossi medico reggiano (1496),in Saggi di Storia e Letteratura, I,Roma 1951, p. 258 ss.; Dict. d'Hist. et de Géogr.ecclés., IV, col. 250.

Vedi anche
dottorato Titolo accademico che si acquisisce con la laurea ovvero dopo la frequenza di corsi superiori, o post-laurea, di formazione scientifica. In questo secondo caso assume la denominazione di dottorato di ricerca in Italia (doctorat d’état in Francia, doctor of philosophy in Inghilterra ecc.). Di norma, ... Èste Èste. - Famiglia principesca italiana, le cui più certe origini si riconducono agli Obertenghi; Alberto Azzo II (996 circa - 1097), vero capostipite della casa d'Este, era infatti pronipote del marchese Oberto, creato nel 962 conte palatino da Ottone I. Prese nome dal luogo del Padovano in cui, dal 1073 ... Umanesimo Periodo storico le cui origini sono rintracciate dopo la metà del 14° sec., e culminato nel 15°: tale periodo si caratterizza per un più ricco e più consapevole fiorire degli studi sulle lingue e letterature classiche, considerate come strumento di elevazione spirituale per l’uomo, e perciò chiamati, ... Simone Episcòpio Episcòpio, Simone. - Nome italianizzato (lat. Episcopius) di Simon Bishop o Biscop (Amsterdam 1583 - ivi 1643). Figura dominante dell'arminianesimo. Magister artium a Leida (1606), vi studiò anche teologia con F. Gomar e J. Arminius, del quale ultimo divenne presto seguace. Dopo la morte del maestro ...
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Vocabolario
arlòtto
arlotto arlòtto s. m. [dal fr. ant., provenz. e catalano arlot], ant. – Pezzente, sciattone, pitocco: la rota che dà l’avventure [la ruota della fortuna], Che tai fa regi e tai pover arlotti (Intelligenza). Poi anche birbone, ingordo e...
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