Gratarolo, Bongianni
Letterato, nato a Salò, appartenente alla seconda metà del sec. XVI; nessun dato biografico sembra sicuro. Fu autore di tragedie d'ispirazione senechiana e di un'utile Istoria benacense. Come lettore di D. s'inserisce nell'aspra polemica, suscitata dal Castravilla, con una sua Difesa di D. contro l'oppositioni del Castravilla, inedita, custodita nella Biblioteca Vaticana (Vat. lat. 6528, carte 86r-102v).
È una Difesa vivace e, in una certa maniera, dettata da buon senso. Il nucleo della Commedia più che come " una visione, un insogno et una fantasia " (in A. Vallone, cit., p. 76), è colto nel suo. aspetto di visione-contemplazione. Di qui sembrano irrilevanti e inopportune (contro Castravilla e poi Bulgarini) tutte le disquisizioni aristoteliche e pseudoaristoteliche riguardanti titolo natura forma personaggi, e via via, del poema. La Commedia, così per il G. come per Antonio degli Albizzi e per gli altri del gruppo anti-Castravilla e per Iacopo Mazzoni che tutti li assorbe, vale anche se esaminata dinanzi al testo e all'autorità di Aristotele. Più in là si va quando il G. sostiene (ed è una delle prime voci, seppure vaga e sfocata) che è merito di D. l'aver adeguato la lingua alla vicenda episodica nella più ampia considerazione che il poema è lì, solo, agli albori incerti della nostra civiltà letteraria.
Bibl. -L. Cozzando, Libraria bresciana, Brescia 1694, 105; V. Peroni, Biblioteca bresciana, ibid. 1816 ss., II 133 (ora in rist. anastatica, Bologna 1968); G. Bruniati, Dizionarietto degli uomini illustri della riviera di Salò, Milano 1837, 80; M. Barbi, La fortuna di D. nel secolo XVI, Pisa 1890, 56 ss.; A. Vallone, Aspetti dell'esegesi dantesca nei secoli XVI e XVII attraverso testi inediti, Lecce 1966, 75-81 (per l'esame dell'inedita Difesa); ID., L'interpretazione di D. nel Cinquecento, Firenze 1969, 194.