BONGIOVANNI di Cavriana
Autore d'un poema latino intitolato Anticerberus, ci fa conoscere negli ultimi versi il suo nome, la sua origine mantovana, o più precisamente cavrianese, e la sua professione di frate minore. Null'altro sappiamo di lui, e solo per via d'induzione si può affermare che fiorisse nella prima metà del sec. XIII. Il poema, in un migliaio e mezzo di esametri rimati, tratta delle verità che devono munire l'anima cristiana, delle vanità che possono traviarla, dei vizî e delle virtù, poi della fine del mondo e dell'estremo giudizio, della Gerusalemme celeste e della Babilonia infernale. Privo d'originalità, pieno di luoghi comuni e di reminiscenze d'ogni specie (prevalentemente virgiliane), ma interessante insomma come documento di cultura, il poema deve il suo titolo al desiderio che lo ispira di strappare all'inferno (a Cerbero) le anime pericolanti.
Bibl.: F. Novati, Attraverso il medio evo, Bari 1905, p. 7 segg.