BONIFACIO (Bonifatio, Bonifazio), Natale, detto Bonifacio da Sebenico o Natale Dalmatino
Figlio di Girolamo, di nobile famiglia oriunda di Capua, nacque a Sebenico il 23 dic. 1538. Le poche notizie biografiche di questo intagliatore e incisore si ricavano dalla lapide sepolcrale, tuttora nel convento di S. Francesco a Sebenico (trascritta dal Miagostovich, 1895) e dall'archivio di S. Girolamo degli Illirici a Roma (Burić). La lapide fu dettata da Francesco, fratello gemello del B., chirurgo, ancora a Roma nel 1604-1606, dove era presidente della confraternita degli Illirici (Burić, p. 74). In essa il B. è detto "aeris caelator divinus ac optim(us) geograph(us)", espressione quest'ultima forse troppo laudativa, in quanto, allo stato attuale delle conoscenze, egli figura soltanto come incisore e non come autore di carte; per due sole carte (Abruzzo del 1587 e Globo) si può prendere in considerazione l'ipotesi di una sua elaborazione. Il fatto che dall'anno 1570 il B. abbia stampato carte geografiche a Venezia fa supporre che da Sebenico si fosse trasferito in quella città da dove nell'anno santo 1575, come è detto nella lapide, si recò a Roma. Dai documenti (Decr. 4, c . 15: cfr . Burić) risulta che il 5 luglio 1579 il B. fu accettato quale membro della confraternita di S. Girolamo degli Illirici, che il 10 aprile del 1580 ne era guardiano e nel 1582 sindaco revisore (Enc. Croatica), che il 26 giugno 1583 era camerlengo come anche nell'anno seguente quando, avendo per trascuratezza fatto degli errori nei conti, gli fu imposto di incidere in rame entro il Natale 1586 due immagini di S. Girolamo (Decr. 4, cc. 99, 105) per i ceri che venivano offerti al papa per la festa della Candelora (una di queste immagini è riprodotta da R. Papafava nel risguardo del De situ Carniolae,Carinthiae..., Romae 1655). Nel 1589 il B. era secondo guardiano della confraternita di S. Girolamo (Decr. 4, c. 198). Richiamato a Sebenico per assistere la madre ammalata, lasciò a Roma la moglie Maddalena Guerrini con i figli, ma morì poco dopo il suo arrivo a Sebenico, il 23 febbr. 1592 (cfr. lapide in Miagostovich, 1895).
Il B. firmò spesso per esteso, talora con gli aggettivi "sebenicensis, dalmatinus", altre volte con la sigla "NB", sigla quest'ultima che ha favorito errori d'interpretazione e di attribuzione (Nagler), essendo comune ad altri incisori, specie a Nicolò Beatricetto (Nicolas Beautrizet), che operò a Roma prima dell'arrivo del B., fra il 1540 e il 1565 circa, ma che fu in comunione di lavoro con molti dei calcografi e mercanti di stampe del Bonifacio.
La produzione del B. è fine ed accurata, certo più vasta di quanto finora si conosca. Incise esclusivamente a bulino stampe sacre e profane anche ispirate agli avvenimenti del tempo, vedute architettoniche, carte geografiche e piante di città, ritratti: lavori sempre eleganti di disegno, rifiniti nel tratto, indovinati nelle ombreggiature, che furono pubblicati sciolti o ad illustrazione di opere altrui.
Non sappiamo di quale incisore il B. sia stato allievo a Venezia: certo che lì egli si trovò in mezzo all'industria fiorente delle carte geografiche e della riproduzione a silografia e a bulino delle opere di Tiziano. Editori e mercanti di stampe quali i Bertelli e Nicolò Nelli avevano un cospicuo giro di affari: per un Bertelli il B. incise da Tiziano l'Orazione di Cristo nell'orto, che egli dovette vedere prima del 1562, anno in cui il dipinto fu inviato all'Escuriale, e per Nicolò Nelli un S. Girolamo datato 1571. Del periodo veneziano è nota una serie, rarissima, di tredici cartine stampate fra il 1568 e il 1570 c.; tutte siglate tranne una, con le piante di Cipro (esiste anche in formato più grande con firma per esteso e datata Venezia, 1570), Candia (non siglata), Cerigo,Cefalonia,Corfù,Negroponte,Mitilene,Palmosa,Rodi,Samo,Zante (poiristampate nell'Universalis terrarum orbis... di Alph. Lasor a Varea [pseud. di Innocenzo Raffaele Savonarola], Padova, G. B. Conzatti, 1713, 2 voll.), Nicosia e Scarpanto (per le diverse tirature e le varianti, cfr. Donati, 1933), che uscirono anche isolatamente (undici di esse sono segnalate da Almagià [1932-33] in un atlantino della Bibl. del liceo Marco Foscarini di Venezia con altre carte firmate da Domenico Zenoi e da G. B. Camocio). Alla produzione del periodo veneziano si potrebbe aggiungere una cartina della Morea del 1570, senza firma (Almagià., 1932-33), e una Veduta delle isole Tremiti, oltre ad alcune cartine siglate, fra cui di nuovo Cipro, per la serie pubbl. da D. Bertelli nel 1574, Civitatum aliquotinsigniorum et locorum magis munitorumdelineatio.
A Roma l'orizzonte incisorio del B. si allargò, anche perché venne a contatto con editori di stampe di respiro europeo quali Antonio Lafréry e Claudio Duchet, che del Lafréry rilevò i rami. E che le sue stampe abbiano avuto fortuna è dimostrato dal fatto che nell'Indice e nota particolare di tutte le stampe dirame,che si ritrovano al presente nella Stamparia di Andrea e Michel'Angelo Vaccari..., pubbl. a Roma nel 1614(rist. in F. Ehrle, Roma prima di Sisto V…, Roma 1908, pp. 60-62), alle pp. 3-25sono elencate le seguenti incisioni del B.: Testa di philosophia dicitur ad imitationem Thimaei Platonis; S. Nicola di Bari con li miracoli; S. Gerolamo con li miracoli attorno; Rosario doloroso con li misterij (laVergine ai piedi della croce col cadavere di Cristo sulle ginocchia: unica stampa, finora, che risulti incisa da disegno del B., è datata 1579); Li dodici apostoli in un foglio; S. Chiara con li miracoli attorno; La nave di S. Francesco; La Madonna di Loreto con il paese (1572;il titolo della stampa è Origine et traslatione della Chiesa di S. Mariadi Loreto); Le sette opere della Misericordia; S. Nicola da Tolentino con li miracoli attorno; La Nunziata di Federico Zuccari; Doi foglidel globo celeste e terrestre. Questi potrebbero essere identificati con parte delle incisioni che il B. si era impegnato il 7 sett. 1580a "disegnare fedelmente" in casa del medico Andrea Bacci per la di lui opera Tabula in qua ordo Universi... ethumanarum scientiarum primamonumenta continentur..., Romae 1581(Bertolotti, p. 35;un esemplare membranaceo con una sola incisione è conservato al British Museum), oppure con il Globo terrestre in dodici fusi, del B. stesso.
A Roma il B. passò con facilità da un soggetto all'altro: dall'Obelisco di Alessandria d'Egitto, chefa forse parte di un gruppo di stampe andato disperso (Donati, 1933), al Cristo benedicente, noto in tre stati (il primo con l'indirizzo del Lafréry; il secondo del Duchet, 1577;il terzo dell'Oriandi, 1602);dall'Adorazione dei pastori, da inv. di Taddeo Zuccari, alla Nascita diAdone da Raffaello, al Santo Sudario del 1579 e al ToroFarnese, inconsueto per tecnica, dedicato ad Alessandro Farnese, edito dal Duchet ed uscito sciolto nel 1580(si trova anche inserito in esemplari dello Speculum Romanae Magnificentiae delLafréry; fu poi copiato da Diana Ghisi nel 1581).
Seguirono la pianta di Palermo città principalissima in prospettiva, inventata da Orazio Maiocco, ed. Duchet, 1580 (nota anche in una tiratura di G. Orlandi, 1602), da cui deriva la carta affrescata in Vaticano (Almagià, 1952, p. 74), la pianta di Acquapendente, firmata e datata 1582(con dedica sempre al Farnese e a Raffaello Guicciardi), e i Due Dioscuri, ed. Duchet, 1584 (Donati, 1933). L'assetto dato nel 1586 a piazza S. Pietro trovò nel B. un illustratore entusiasta: il trasporto e l'erezione dell'obelisco diedero materia a due rarissime stampe con la Benedizione della croce dell'Obelisco Vaticano (ripr. da Bacotich, 1936), a sei grandi incisioni destinate ad essere incollate (descritte in Donati, 1933) e che servirono di modello agli affreschi di Giovanni Guerra nella Biblioteca Vaticana, a due altre stampe, prima pubblicate sciolte per il Dialogo di Cosimo Gagi, edito da Francesco Zanetti, e alle illustrazioni per un altro gruppo di opere stampate separatamente nel 1586e che ricompaiono anche con proprio frontespizio in P. Galesinus, Obeliscus Vaticanus Sixti V…, Romae 1587 (elenco e descrizione in Donati, 1933).
In seguito il B. fornì carte geografiche (Italia,Grecia, ecc.), piante di fortezze e di isole (Zante,Candia,Cipro, ecc.), talora ridotte o copiate, come le Tremiti, da sue carte precedenti, piante e carte per il Devotissimo viaggio di Gierusalemme... di J. Zuallart, edito da F. Zanetti e G. Ruffinelli nell'estate 1587(poi rist. presso D. Basa, 1595, con gli stessi rami e con in più la Piantadella chiesa... diBettemme, sempredel Bonifacio). Del 15 dic. 1587 è la carta dell'Abruzzoulteriore, stampata presso Nicola van Aelst e dal B. "intagliata con molta mia fatica et lunga investigatione" (cfr. la dedica al marchese Federico Cesi che giustificherebbe l'ipotesi di una sua elaborazione), ristampata poi dall'Ortelio, a partire dal 1601, nel suo Theatrum e nell'Italia di G. A. Magini, edita postuma nel 1620.
Del 1588 sono le illustrazioni per Delle allusioni,imprese et emblemi... di Gregorio XIII di Principio Fabricii (frontespizio, tavola di dedica e 231 imprese allegoriche, anche con vedutine romane, di grande interesse, presumibilmente da disegno dell'autore) e del 1589la Calabria di Prospero Parisio (poi ristampata nel 1592), definita da F. van Winghen "pulcherrima et exactissima", che è la prima carta completa della regione (Almagià, 1929;esemplare del 1589 alla Bibl. Angelica di Roma, del 1592 al British Museum). Anteriore al 1590 è comunque il Globo terrestre in dodici fusi, importante anche perché - oltre alla firma - il B. specificò "elaborabat" (Almagià, 1933, con una riproduzione dall'unico esemplare noto di una collezione privata olandese). Ricca la produzione del 1590: mentre il B. lavorava ad una carta della Palestina di cui dà notizia il già citato Van Winghen in una lettera all'Ortelio (Almagià, 1932-33, ha ritenuto di identificarla con la carta non finita della Bibl. Nazionale di Firenze: Atlante Lafréry, IV, n. 135), la Aprutii Ulterioris descriptio veniva edita ad Anversa dall'Ortelio (è diversa dalla carta del 1587), e furono stampate a Roma la pianta dell'antica basilica vaticana col titolo Almae Urbis Divi Petri Veteris Novique Templi Descriptio, con dedica al card. Evaristo Pallotta, da disegno di Tiberio Alfarano, che la fece incidere a sue spese (Donati, 1927; rame all'Archivio della Basilica Vaticana) e le tavole per l'opera di Domenico Fontana, Della trasportazione dell'obelisco Vaticano..., appressoDomenico Basa (frontespizio, ritratto del Fontana, datato 15 89, e trentanove incisioni, notevoli per l'esecuzione tecnica e per la storia della documentazione alcune sono la ristampa di quelle a corredo del gruppo di operette del 1586). Nel 1591 vide la luce la Relatione del Reame del Congo... di Filippo Pigafetta, ed. da B. Grassi, Roma, con le tavole dell'Africa e del Regno di Congo (non firmate), finemente incise dal B. dadisegno dello stesso Pigafetta, importanti perché vi è delineata la regione dei laghi equatoriali ed oggi rarissime, oltre alle piante di Parigi, di Gallipoli, ed alla Geografia et historia del Regno di Napoli, carta da invenzione del Parisio, che è l'ultima incisione firmata dal B. (15 dic.; esemplare presumibilmente unico presso la Società napoletana di storia patria).
Sul problema delle attribuzioni determinate dalla sigla comune ad altri incisori, si può segnalare ad esemplificazione che il Donati (1933) ha tolto al Beatricetto per assegnare al B. il Theatrum Marcelli e che il Bacotich (seguito dal Tooley) gli ha assegnato la Nova Germania del 1553 (cosìanche in Carte geogr... Bibl. Marciana..., n. 29), attribuzione che, se raccolta, avrebbe di conseguenza il B. incisore cartografico a 15 anni. Le Blanc cita come sua opera una serie di animali con data 1594 che non ci sono noti.
Stampe del B. si trovano, oltre che nelle collez. già segnalate, nella Bibl. Vaticana, nella Nazionale e nella Marucelliana di Firenze, nella Nazionale di Torino, nella Trivulziana di Milano e nella Nazionale di Parigi.
Fonti e Bibl.: Oltre che i principali repertori di incisori e U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 294, si veda: A. Bertolotti, Artisti veneti in Roma nei secc. XV,XVI e XVII…, Venezia 1884, p. 35; V. Miagostovich, N.B., in Il Nuovo cronista di Sebenico, II (1894), pp. 87-89; Id., Ancora di N. B.,ibid., III (1895), pp. 172-177; J. Burić, Iz proslosti Hrvatske kolonije u Rimu (Dal passato della colonia croata in Roma), Rim 1966, pp. 13 s., 74; Ch. Le Blanc, Manuel de l'amateur d'estampes, I, Paris 1854, p. 419; G. Ferrari Cupilli, Un libro ill. dal B., in Riv. dalmata, I (1859), n. 14, p. 122; G. K. Nagler, Die Monogrammisten, IV, München 1864, n. 2323; G. Ferrari Cupilli, Cenni biogr. intorno ad alcuni uomini ill. della Dalmazia, in Il Dalmata, XXII (1887), pp. 30-34, 38, 39, 41-44, 46, 49-52, 54-57, 59-62, 64, 65, 68; A. Dudan, La Dalmazia nell'arte ital., II, Milano 1922, pp. 407 s., 458 (cita una carta dell'Illirico, dedicata a Fausto Veranzio, datata 1587 e firmata, che non è stata finora reperita); L. Donati, N. B., in Arch. stor. per la Dalmazia, III (1927), pp. 31-42; R. Almagià, Monumenta Italiae cartographica, Firenze 1929, pp. 46 s.; L. Donati, Un libro sconosciuto illustrato da N. B…, in Arch. storico per la Dalmazia, VIII (1930), pp. 575-579; P. Arrigoni-A. Bertarelli, Le carte geogr. dell'Italia, Milano 1930, n. 2195; R. Almagià, Intorno all'opera cartogr. di N. B., in Arch.stor. per la Dalmazia, XIV (1932-33), pp. 481-489; L. Donati, Intorno all'opera di N. B.,ibid., XV (1933), pp. 211-238; A. Bacotich, Due stampe assai rare di N. B…, ibid., XX (1936), pp. 478-496; Id., Ancora delle stampe di N. B…, ibid., p. 533-539; P. Arrigoni-A. Bertarelli, Piante e vedute di Roma e del Lazio conserv. nella racc. delle stampe..., Milano 1939, p. 378, n. 3758; R. V. Tooley, Maps in Italian Atlases of the XVIth Century, in Imago Mundi, III (1939), p. 30, n. 252; V. Marcellino, Sulle piante topogr. della città di Palermo, in Arch. stor. siciliano, s. 3, II (1947), p. 205; Monumenta cartographica Vaticana, II, R. Almagià, Carte geografiche... esistenti nella Bibl. Vaticana, Città del Vaticano 1948, pp. 6-8, 107 n. 109, 116; III, Id., Le pitture murali della Gall. delle carte geografiche, Città del Vaticano 1952, pp. 58, 74; L'Africa dalle origini alla metà del sec. XIX (catal.), Firenze 1948, nn. 71, 124; R. Gallo, G. F. Camocio and his large map of Europe, in Imago Mundi, VII (1950), pp. 97-99; R. Almagià, A hitherto unknown Map of Palestine,ibid., VIII (1951), p. 34; Carte geografiche cinquecentesche della Bibl. Marciana e della Bibl. del Museo Correr... (catal.), Venezia 1954, n. 29; G. H. Beans, Anote from the Tall Tree Library..., in Imago Mundi, XVI(1962), p. 160 (con riprod.); Encyclopaedia Croatica, III, Zagreb 1942, pp. 63 s.; I. Kukuljević Sakcinski, B. N., in Slovnik umjetnikah jugoslavenskffl (Diz. degli scienziati iugoslavi), Zagreb 1858, I, pp. 35-39.