CALVO, Bonifazio
Uno dei trovatori genovesi che nel sec. XIII poetarono in provenzale. S'ignora l'anno della nascita e della morte e il suo nome non appare mai nei documenti pubblici. Negli anni 1253-4, era in Spagna presso Alfonso X, accolto nella schiera dei trovatori protetti da quel re mecenate. In quella corte, dove risonavano varî linguaggi e Alfonso stesso verseggiava in più lingue, il C. poté gareggiare con l'augusto ospite, usando nelle sue canzoni ora il provenzale, ora il galliziano (in questo linguaggio, che è una varietà del portoghese, compose due cantigas de amor), e in una, che è un discordo poliglotto, insieme con questi linguaggi anche il francese. Si hanno di lui 21 poesie, la maggior parte d'amore o morali, tessute dei motivi convenzionali della lirica trovadorica e raramente avvivate da qualche accento personale. Due serventesi si riferiscono alle imprese militari tentate invano da Alfonso X per impadronirsi della Navarra (1253) e della Guascogna (1254). Fra il 1266 e il 1273 lo ritroviamo a Genova, dove scambiò cobbole in due partimen (forma particolare della tenzone) coi trovatori genovesi Scotto e Luchetto Gattilusi. Ma di questo periodo di tempo assai più importante è un canto ispirato da caldo amor patrio, nel quale il C. esprime il suo dolore per le sconfitte toccate alla sua città nelle recenti guerre coi Veneziani, e abbassa il merito dei nemici. cui lancia parole pungenti. Quest'attacco provocò la risposta del trovatore veneziano Bartolomeo Zorzi, che allora si trovava prigioniero a Genova e che, nonostante i ceppi, difese con nobile fierezza la sua patria.
Bibl.: M. Pelaez, Vita e poesie di Bonifazio Calvo trovatore genovese, in Giornale storico della letteratura italiana, XXVIII-XXIX; G. Bertoni, I trovatori d'Italia, Modena 1915, pp. 418-30, 426, 579-582; E. Levy, Der Troubadour Bertolome Zorzi, Halle 1883, pp. 36-37 e 73.