Poeta (n. Milano 1240 circa - m. tra il 1313 e il 1315), scrisse molti poemetti in versi alessandrini, per lo più in quartine monorime; alcuni sono in forma di contrasto (fra Satana e la Madonna, fra la Rosa e la Viola, tra la Morte e l'Uomo, ecc.); degli altri ricordiamo la leggenda di Frate Ave Maria, la Vita di s. Alessio, quello sul modo di comportarsi a tavola (De quinquaginta curialitatibus ad mensam) e specialmente il Libro delle tre scritture (finito prima del 1274), in cui descrive le pene infernali (scrittura negra), la redenzione (rossa), le gioie del Paradiso (dorata). Il volgare di B. è importante documento della lingua letteraria comune costituitasi nel '200 nella Valle Padana. Scrisse anche qualche poemetto in latino e celebrò i fasti civili e religiosi della sua città nel trattato De magnalibus urbis Mediolani (1288).