book-crossing
<buk kròsiṅ> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Prestito e scambio di libri veicolato attraverso Internet nella forma definita dall’omonimo sito web ideato nel 2001 da un programmatore di Kansas City, Ron Allen Hornbaker. Sulla base del motto 'se ami un libro, lascialo libero', Hornbaker ha creato le regole di un gioco, il book-crossing, che prevede il rilascio di un libro in un luogo da parte di un lettore, nella speranza che un altro lettore lo prenda, lo legga e, a sua volta, lo rilasci a disposizione di un altro lettore e così via. Per partecipare alla catena di condivisione in modalità controllata, il lettore si iscrive a un sito web (www.bookcrossing.com) dove può inserire i dati del libro che vuole rilasciare in un archivio mondiale. I gestori del sito assegnano un codice identificativo a ciascun libro che il lettore incolla nella seconda di copertina, in modo da tracciare la circolazione del volume, posto che ciascun nuovo lettore si iscriva al sito e inserisca il codice per segnalare a chi e dove è arrivato il libro. Gli iscritti e partecipanti al gioco, per mezzo di un forum possono scambiarsi recensioni, avviare discussioni letterarie o semplicemente conoscersi attraverso un libro letto in comune. Le modalità di rilascio sono due: into the wild, cioè abbandonare il libro in un luogo qualunque (panchina, cabina del telefono, sedile della metropolitana, bancone di un bar, toilette del treno ecc.), pratica preferita dai giocatori più radicali e tuttavia più rischiosa; utilizzando le crossing zones, ossia luoghi predefiniti (una libreria, un pub) dove depositare e prendere libri in momenti precisi segnalati dal sito web. Chi non può raggiungere una crossing zones, ha facoltà di inviare per posta il libro al gestore del locale. Nel 2012 gli iscritti al sito superano il milione e sono oltre 9 milioni i libri in circolazione tra 132 paesi. Secondo i dati riferiti da bookcrossing.com, le 10 nazioni più attive sono: Stati Uniti 29%; Germania 16%; Regno Unito 13%; Paesi Bassi 11%; Finlandia 10%; Canada 8%; Australia 5%; Francia 4%; Portogallo 3%; Spagna 1%. In Italia si contano circa 20.000 iscritti.