GOLICYN, Boris Borisovič
Fisico russo nato a Pietroburgo nel 1862, morto a Peterhof nel 1916. Trascorse l'adolescenza a I1renze; fu ufficiale nella marina russa, poi professore di fisica nell'università di Jur′ev (Tartu) dal 1893, e più tardi in quella di Pietroburgo. Nello stesso anno 1893 fu nominato membro dell'Accademia delle scienze della Russia, e fu anche membro della Royal Society di Londra e dottore honoris causa nell'università di Manchester. Partecipò a importanti spedizioni scientifiche. I suoi primi lavori sono di fisica teoretica e sperimentale. Scrisse anche di geografia, specie sulla Novaja Zemlja che fu oggetto delle sue spedizioni, durante le quali fece osservazioni meteorologiche e idrografiche da lui elaborate e discusse nel 1896. Contribuì alla fotogrammetria delle nubi, fece osservazioni fisiche e meteorologiche durante le eclissi totali di sole del 9 agosto 1896 e dell'8 agosto 1914.
Inventò sismografi aperiodici e a registrazione galvanometrica, di grande sensibilità e precisione; ottenne lo smorzamento delle oscillazioni proprie pendolari mediante le correnti di reazione del Foucault in un campo magnetico e la riproduzione e amplificazione con ingrandimenti enormi dei moti reali del suolo mediante correnti indotte, registrabili fotograficamente a distanza per mezzo di galvanometri del tipo Despretz-D'Arsonval. Il G. ha dato altresì la più soddisfacente soluzione del problema di determinare la localizzazione di un sismo, dimostrando come dalle registrazioni dei suoi sismografi, anche di una sola stazione, si abbiano gli elementi necessarî e sufficienti per dedurre la distanza e l'azimut dell'epicentro. Studiò i fenomeni di dispersione sismica, diede metodi per il calcolo delle profondità ipocentrali; stabilì una scala razionale dinamica per l'apprezzamento dell'intensità dei terremoti, con l'uso d'un sistema di dieci parallelepipedi formanti serie tra loro per altezze decrescenti, ciascuno d'essi rovesciandosi quando l'accelerazione del moto del piano di supporto raggiunge un certo valore massimo. Le sue fondamentali lezioni di sismometria costituiscono ancora uno dei migliori trattati per la misura delle vibrazioni del suolo elastico. Nel 1906 fondò insieme col Backlund e da allora in poi diresse la stazione sismica annessa all'osservatorio di Pulkovo.
Opere: Tra le più importanti vanno ricordate: Détermination de l'épicentre d'un tremblement de terre d'après les données d'une seule station (in Comptes rendus de l'Acad. d. sciences de Paris, CXLVII, 1908); Un sismographe à enregistrement galvanométrique à distance (ibid., CXLVII, 1908; CL, 1910); Seismometrische Tabellen (in Comptes rendus Comm. sismique permanente, Pietroburgo 1911); The principles of instrumental seismology (ibid., 1913); Zur Frage der Bestimmung der Erdtiefe eines Bebens (ibid., 1913); Vorlesungen über Seismometrie (traduz. tedesca, Lipsia 1914, dell'ediz. in russo, Pietroburgo 1911).