Čirkov, Boris Petrovič
Attore cinematografico e teatrale russo, nato a Nolinsk (nell'oblast′ di Vjatka) il 13 agosto 1901 e morto a Mosca il 28 maggio 1982. Impersonò innumerevoli variazioni dello stesso personaggio disegnato sui tipici valori e temi del realismo socialista: il giovane del popolo, ignorante e spensierato, ma sano e lavoratore, che acquista coscienza politica alla dura scuola della lotta di classe e diventa un eminente rivoluzionario. In questo scontato cliché, che molti suoi colleghi riempirono di un'enfasi retorica e convenzionale, Č. seppe invece sapientemente dosare tratti di sincerità, humour e furbizia popolaresca, conquistandosi una meritata fama.
Appassionato di cinema fin dalla giovinezza, compì la sua formazione in teatro, diplomandosi nel 1926 all'Institut sceničeskich iskusstv (Istituto di arti sceniche) di Leningrado. Convinto assertore del 'metodo Stani-slavskij', si interessò anche a quei movimenti più sperimentali e vicini all'avanguardia che negli anni Venti impegnarono i teatri sovietici. Lavorò per il I e il II TJUZ (Teatr Junogo Zritelja, Teatro del giovane spettatore) a Leningrado, e a Mosca per il Teatro Puškin dal 1945 e per il Teatro Gogol′ dal 1966, conservando contatti con il palcoscenico per tutta la vita. Il talento umoristico di Č. si affermò già nei primi anni della sua carriera teatrale nei ruoli di Sancho Panza, Till Eulenspiegel, e in quello di Patachon in un memorabile numero acrobatico di varietà ispirato a Charlie Chaplin realizzato insieme a Nikolaj K. Čerkasov e Pëtr Berezov, poi riproposto nel film Moj syn (1928, Mio figlio) di Evgenij B. Červjakov. Il debutto cinematografico di Č. risale dunque agli anni del muto. Seguirono ruoli sempre più importanti in una serie di film-manifesto delle nuove direttive ideologiche, ispirate ai dogmi del realismo socialista: Čapaev (1934; Ciapaiev) dei fratelli Sergej D. e Georgij N. Vasil′ev, film dal piglio epico, assai gradito a I.V. Stalin, sulla vita di un rude comandante partigiano, nel quale Č. è un anziano contadino ignorante; Junost′ Maksima (1935, La giovinezza di Maksim), Vozvraščenie Maksima (1937, Il ritorno di Maksim) e Vyborgskaja storona (1939, Il quartiere di Viborg), famosa trilogia diretta da Grigorij M. Kozincev e Leonid Z. Trauberg, che procurò a Č. un successo leggendario, dovuto anche alla simbiosi tra attore e personaggio. Proprio Kozincev e Trauberg, che lo avevano diretto in una parte secondaria del loro film Odna (1931, Sola), seppero riconoscere in quel giovane goffo uno charme insolito ma genuino che avrebbe fatto la sua fortuna. Nella trilogia, una saga del bolscevico-modello, la vis comico-romantica di Č. riuscì, infatti, a donare al suo personaggio un'umanità ricca di sfumature, che avrebbe conquistato il pubblico sovietico.
Nel 1939 Č. fu anche, e con rinnovato successo, il maestro Stepan Lautin nel film Učitel′ (Il maestro) di Sergej A. Gerasimov, storia di un insegnante che dedica tutta la sua vita all'educazione dei contadini. Nello stesso anno Č. recitò in un film di Vsevolod I. Pudovkin, Minin i Požarskij (Minin e Požarskij). La sua carriera sugli schermi continuò poi con oltre trenta film (fra i quali, Glinka, 1947, di Leo Arnštam, sulla vita del celebre compositore) fino agli anni Settanta, quando Č. riprese un'intensa attività teatrale. Nello stesso periodo si dedicò all'insegnamento nei laboratori di recitazione del VGIK e alla realizzazione di scritti autobiografici, tra i quali si ricordano: Aktër i geroj (L'attore e l'eroe), compreso nell'antologia 30 let sovetskoj kinematografii (Trent'anni di cinematografia sovietica, 1950); Na ekrane i za ekranom (Sullo schermo e dietro lo schermo, 1961); Pro nas, pro aktërov (Per noi, per gli attori, 1970). Nel 1994 sono stati pubblicati, a cura di L. Čirkova, i suoi Materialy iz archiva (Materiali d'archivio).
O. Olidor, Narodnyj artist SSSR B.P. Čirkov (L'artista del popolo dell'URSS B.P. Čirkov), Moskva 1950.
M. Gandin, Tre domande a Čirkov, in "Cinema nuovo", genn. 1958, 123, p. 41.
M. Kvasneckaja, Čirkov, in Trud aktëra (Il lavoro dell'attore), fasc. nr. 9, Moskva 1961.
G. Dolmatovskaja, I. Silova, Who's who in the Soviet cinema, Moscow 1979, pp. 414-25.
Kino. Enciklopedičeskij slovar′, Moskva 1987, ad vocem.