VIAN, Boris
Poeta, romanziere e drammaturgo francese, nato a Ville-d'Avray il 10 marzo 1920 e morto a Parigi il 23 giugno 1959. Dopo aver compiuto gli studi secondari, esercita la sua professione di "ingegnere" all'Association française de normalisation e, in seguito, all'Office du papier, fino al 1947. Significativo esordio di un'opera multiforme è la Psychochimie des produits métallurgiques (1942), scritta in collaborazione, che comprende un avant-propos in alessandrini e in antico francese. Appassionato di jazz fin dall'infanzia, V. entra nell'orchestra dell'amico Abadie e incide un disco (1948). Ma lo scrittore non rimane inattivo. Con lo pseudonimo di Vernon Sullivan pubblica J'irai cracher sur vos tombes (1946) e con il suo nome una serie di opere colme di smarrimento e di dolore, ma anche di giochi verbali, di una grande invenzione linguistica: Vercoquin et le plancton (1946), L'Ècume des jours (1947), L'automne à Pékin (1947), Les fourmis (1949), L'herbe rouge (1950), L'arrache cteur (1953). V. ha scritto anche per il teatro (L'équarrissage pour tous, 1950; Le goûter des généraux, 1959; Les bâtisseurs d'Empire ou le Schmürz, 1960) e alcune poesie (Cantilènes en gelée, 1950, e Je voudrais pas crever, 1959).
Bibl.: Numero speciale di Bizarre, 1966; Les vies parallèles de B. Vian, Parigi 1970; F. Renaudot, Il était une fois B. Vian, ivi 1973; J. Bens, B. Vian, ivi 1976; Derrière la zizique, textes choisis par M. Fauré, ivi 1976.