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BORNA

di Giovanni PILOTTI - Enciclopedia Italiana (1930)
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BORNA

Giovanni PILOTTI

. Città di 10 mila abitanti, posta nel distretto t. arbonifero della Sassonia, a 30 km. a S. di Lipsia, 150 m. s. m.

Malattia di Borna. - Per la diffusione e la gravità assunta, specialmente in Borna e suoi dintorni nel 1894, sebbene fosse stata già osservata in altre regioni, è nota sotto il nome di malattia di Borna, un'affezione di natura infettiva che colpisce i cavalli, provocando sintomi varî, tra i quali predomina una progressiva depressione psichica e un'accentuata sonnolenza, insieme con disturbi dell'andatura, vertigini, fenomeni d'eccitamento, strabismo, nistagmo, anisocoria, paresi, paralisi, ecc. La temperatura è variabile e può anche essere elevata. Il decorso della malattia è grave; i cavalli colpiti muoiono la maggior parte col progredire dei fatti paralitici o per accessi convulsivi; il 20% guarisce con relitti gravi (ambliopia, amaurosi, stupidità, epilessia). La durata della malattia è di circa 1-2 settimane. L'agente causale di essa è ancora ignoto.

Lo studio anatomo-istologico del sistema nervoso centrale è stato fatto in passato da Ostertag, Dexler, Oppenheim; più recentemente da Joest, da Pilotti, ecc. È assodato che in questa malattia si trovano quasi sempre alterazioni meningee, per iperemia, edema, ma soprattutto per infiltrazione parvicellulare, a focolaio. Gravi ed estese, ma distribuite sempre a focolai, sono le alterazioni a carico dei vasi, sia della corteccia sia della sostanza bianca, consistenti in infiltrazioni di linfociti, plasmatociti, poliblasti, cellule granulo-adipose, ecc., limitate per lo più alla guaina avventiziale dei vasi, talvolta sconfinanti in pieno tessuto nervoso. Alterazioni gravi si osservano anche nel tessuto ectodermico, con i diversi tipi di alterazioni delle cellule nervose e delle cellule nevrogliche (mitosi nevrogliche, ecc.); le alterazioni ectodermiche sembrano in stretta dipendenza di quelle vascolari. Più colpito dal processo infiammatorio è il cervello (circonvoluzioni olfattorie, nucleo caudato, corno di Ammone); il cervelletto e il midollo spinale sono meno gravemente interessati. Il Joest descrisse particolari inclusioni nucleari delle cellule nervose, caratteristiche secondo lui per questa malattia; a ciò si è opposto il Pilotti che ritiene le inclusioni del Joest come prodotto di disfacimento del nucleolo della cellula nervosa stessa. Quest'interpretazione è stata accettata dallo Spielmeyer. In complesso la malattia di Borna è costituita istologicamente da una meningo-encefalite acuta non purulenta.

Per i suoi caratteri clinici ed anatomo-patologici questa malattia ha notevoli analogie con altre malattie da virus filtrabili: cimurro canino, rabbia, peste dei polli, malattia del sonno (tripanosomiasi) ed infine in modo spiccato con l'encefalite epidemica.

Bibl.: Joest, Untersuchungen über die pathologische Histologie, Pathogenese und postmortale Diagnose der seuchenhaften Gehirn-Rückenmarksentzündung (Bornaschen Krankheit) des Pferdes, in Zeitschrift f. Infektions-Krankheiten u. s. w. der Haustiere, IX (1911), fascicoli 1-2; G. Pilotti, Sulle alterazioni istopatologiche del sistema nervoso centrale nella malattia di Borna, in Riv. sperim. di Freniatria, XLI, fasc. 2.

Tag
  • SISTEMA NERVOSO CENTRALE
  • DEPRESSIONE PSICHICA
  • MALATTIA DEL SONNO
  • ACCESSI CONVULSIVI
  • MENINGO-ENCEFALITE
Vocabolario
bòrnio
bornio bòrnio s. m. [dal fr. borne «pietra di confine»], ant. – Pietra sporgente da un muro e che serve da addentellato; anche, masso sporgente in genere: su per le scalee Che n’avean fatte i borni a scender pria (Dante, Inf. XXVI, 14;...
bornite
bornite s. f. [dal nome del mineralogista austr. Ignaz von Born (1742-1791)]. – Minerale monometrico, solfuro di ferro e rame, che si rinviene per lo più in masse compatte color bronzo, iridescenti nelle zone ossidate per esposizione all’aria,...
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