borsa merci
Mercato organizzato che ha l’intento di promuovere e disciplinare le contrattazioni di titoli rappresentativi di prodotti primari molto standardizzati e omogenei, soggetti a notevoli scambi a livello internazionale, (per es., caffè, tè, zucchero, cacao, cotone, lana, metalli) e i relativi contratti di trasporto, noleggio e assicurazione. I generi oggetto di scambio sono elencati in bollettini ufficiali, che specificano gli standard di qualità (per es., tipi e categorie). Le transazioni effettuate attraverso le b. m. rappresentano soltanto una quota modesta di quelle che avvengono a livello mondiale, perché molte grandi multinazionali hanno sviluppato proprie reti di acquisto nei luoghi di produzione. Tuttavia, i prezzi che si formano alla chiusura delle contrattazioni sono un punto di riferimento per tutti gli operatori economici.
I contratti possono essere a pronti, a termine e a premio. Gli ultimi due permettono agli operatori di contenere gli effetti delle fluttuazioni dei prezzi, per es. acquistando oggi per un certo valore una merce che sarà consegnata in data futura, o di rescindere il contratto (pagando un premio) quando la dinamica dei prezzi non rende più conveniente l’acquisto o la vendita al prezzo stabilito. Per i prodotti agricoli, spesso le transazioni si riferiscono a beni che al momento della stipulazione non esistono ancora, perché frutto di raccolti successivi, e in questo caso il prezzo è determinato sulla base di uno standard di qualità. ● Gli operatori della b. m. possono perseguire due finalità: comprare o vendere prodotti primari destinati alla trasformazione industriale e alla commercializzazione, oppure speculare sulle differenze di prezzo sia nello spazio (tra una piazza e l’altra) sia nel tempo (arbitraggi). Nel secondo caso, allo speculatore interessa la possibilità di lucrare la differenza, per es., tra il prezzo al quale si negozia oggi una certa merce a termine e quello che si prevede essa avrà a pronti all’epoca della scadenza del contratto. Una ulteriore funzione dei contratti a termine consiste nella copertura dei rischi derivanti dalla fluttuazione dei prezzi. Un’impresa – di fronte all’incertezza sulle future quotazioni effettive dei prodotti che sta negoziando a termine – può cautelarsi stipulando un contratto uguale al primo, ma di segno opposto; nella b. m. nasce e si diffonde il future (➔ futures), sia come strumento sia per operazioni speculative e di copertura.
Le b. m. hanno carattere nazionale o mondiale (Londra, New York, Chicago, Tokyo e Sydney) e alcune sono specializzate in determinate merci, altre sono più generali. Nell’Europa continentale sono istituzioni di diritto pubblico regolate da apposite leggi, mentre nei Paesi anglosassoni sono organizzazioni private vigilate dal governo. In Italia le principali b. m. si trovano a Milano, Bologna e Roma.