borsa
. Nel significato proprio è presente in Rime LXXVII 6, If XVII 59, Pd XXIV 85 (nella domanda di s. Pietro che sta esaminando il poeta intorno alla fede, paragonata già prima a moneta preziosa, dimmi se tu l'hai ne la tua borsa, il termine concreto anticipa la vivace affermazione di saldo possesso da parte dell'esaminato) e in Fiore CXV 4, CLVIII 14, CXC 11. Metonimia per " denaro " in Pd XVI 117. In Pg VIII 129 il pregio de la borsa è " liberalità ", " cortesia ".
La metafora di If XIX 72 sù l'avere e qui me misi in borsa, è stata spiegata in due modi diversi dai commentatori. Considerarla un sinonimo di " buca ", " foro ", usato qui ironicamente quale contrapasso per analogia (Serravalle, Landino, Vellutello, Lombardi, Tommaseo e la maggior parte dei moderni) è forse la via più immediata; non va dimenticato però che ‛ bolgia ' è equivalente di b.: qui dunque la parola potrebbe indicare la fossa dell'ottavo cerchio nella quale è dannato il papa Niccolò III. Così intendono lo Steiner e il Grabher, che ricorda il conio Malebolge; il Porena osserva che " la parola farebbe pensare alla bolgia... ma l'immagine è più efficace se si tratta della buca ".