bosco
. Nel senso proprio ricorre cinque volte nella Commedia; tre volte designa la selva dei suicidi che costituisce il secondo girone del settimo cerchio: If XIII 2 noi ci mettemmo per un bosco / che da neun sentiero era segnato; XIV 75 guarda che non metti, / ancor, li piedi ne la rena arsiccia; / ma sempre al bosco tien li piedi stretti; XIV 140 Ornai è tempo da scostarsi / dal bosco. Questo dei suicidi è un b. il cui aspetto orrido e desolato ha ben poco in comune con i b. terreni e naturali, e se D. " ricorda a paragone la Maremma, è per affermare l'insufficienza di questa regione al confronto " (U. Bosco, D. vicino, Caltanissetta-Roma 1966, 255 ss.). Infatti gli alberi di questo b. sono di color fosco, con rami nodosi e 'nvolti (If XIII 4-5); non si tratta, quindi, di alberi veri e propri, ma di sterpi, cespugli e virgulti; più che un b. è, insomma, un'orrida " sterpaglia ".
Nel Purgatorio le anime di lussuriosi, per la fiamma andando, gridano questo esempio di castità: Al bosco / si tenne Diana, ed Elice caccionne / che di Venere avea sentito il tòsco (Pg XXV 124, 130). L'episodio è tratto da Ovidio (Met. II 401-465): il b. è la dimora di Diana cacciatrice e del suo corteggio di ninfe; Elice, sedotta da Giove, viene cacciata dal b., che qui, dunque, rappresenta il luogo della castità o la castità stessa. Al plurale, b. è in Pg XXXII 42, ove si parla dell'albero della Scienza: La coma sua, che tanto si dilata / più quanto più è sù, fora da l'Indi / ne' boschi lor per altella ammirata. Ai tempi di D. si credeva che nei b. dell'India vi fossero alberi di dimensioni colossali; l'albero della Scienza era, dunque, così alto, che avrebbe suscitato l'ammirazione perfino degl'Indiani. Infine, in Fiore CLXXXIII 9 Vedi l'uccel del bosco quand'è 'n gabbia, il b. rappresenta per l'uccello il luogo della libertà, la libertà stessa; in CCXV 10 si parla di Venere: ell'er'ita in bosco per cacciare.