BOSSOLO (greco πυξός; lat. buxus; fr. buis; sp. boj; ted. Buxbaum; ingl. box, box-tree)
È il Buxus sempervirens L. della famiglia delle Buxacee, arbusto alto 1-4 m., ramoso-cespuglioso, ora formante cespugli globosi molto densi e poco elevati (var. suffruticosa L.), ora piccolo alberetto (varietà arborescens Lam.). Le foglie sono persistenti, coriacee, opposte e ravvicinate, di colore verde-scuro lucente, spesso con margine ricurvato o gibbose, pallide al rovescio, glabre, brevemente picciolate, ovali nelle forme tipiche, o arrotondate (var. rotundifolia Baill.), o anche lanceolato-lineari (var. angustifolia Pollini), spesso increspate in alcune razze coltivate. I fiori monoici sono disposti in glomeruli ascellari bratteati con un fiore femminile centrale e parecchi maschili: questi hanno un calice diviso in 4 lacinie, altrettanti stami e al posto del pistillo un corpo fatto a tronco di piramide quadrilatera con la base in alto e ghiandolosa: i fiori femminili hanno un calice come il maschile e un ovario triloculare con due ovuli anatropi per ciascuna loggia. Il frutto è una cassula a tre logge con 1-2 semi neri, lucidi.
Il bossolo è pianta dell'Europa media e meridionale, del Caucaso, dell'Imalaia e dell'Africa boreale. In Italia cresce nelle stazioni aride e rocciose della regione submontana e montana delle Alpi e dell'Appennino sino all'Abruzzo, e anche in Sardegna, ma non dappertutto e spesso in modo molto sporadico. È pianta rusticissima e resistente al secco e alle gelate; si coltiva su larga scala e costituisce l'elemento, si può dire indispensabile per le bordure a bassa siepe, che si mantengono regolari con periodiche spuntature. La sua introduzione in coltura è certamente remota, e vi si presenta in parecchie razze spontanee o determinate dalla coltivazione. Si moltiplica facilmente per talee nell'autunno e anche per seme. Le foglie contengono tre sostanze amare (bossina, bosseina e parabossina), che in piccole dosi riescono purgative. Il legno del fusto e della radice, di colore giallo e a tessitura molto fine, si adopera per la fabbricazione di oggetti delicati.