BOTULISMO (lat. botŭlus "salsiccia"; fr. botulisme; sp. botulismo; ted. Botulismus o Wurstvergiftung; inglese botulism)
Sindrome tossica grave, dovuta all'azione di una tossina batterica, elaborata dal bacillus botulinus. Il germe, scoperto dall'Ermengen nel 1895, è sporigeno e saprofita, e si sviluppa su un substrato organico non vivente, rappresentato generalmente da carni insaccate, aringhe in salamoia, ecc., dove elabora i suoi veleni, che, ingeriti, dànno luogo alla malattia, talvolta in forma epidemica. Il germe però non interviene mai direttamente nella genesi dei fenomeni morbosi, ma solo la tossina da esso prodotta. La sintomatologia è abbastanza tipica. Spesso da 12 a 24 ore dopo l'introduzione dei materiali infetti compaiono disturbi gastrointestinali, stanchezza, cefalea. Subito dopo cominciano i sintomi nervosi tipici, con paralisi dei nervi cranici variamente distribuite. Frequente, e a volte unico, è l'interessamento dei nervi accomodatori della pupilla. Spesso esiste disfagia, paralisi del frenico, ecc. Frequente è l'anidrosi e la scomparsa della secrezione sudorale e lacrimale. L'alvo è stitico. Il decorso è generalmente protratto (1-2-3 mesi). La morte per marasma e polmonite ab ingestis generalmente avviene nelle prime tre settimane e nel 50% dei casi. La diagnosi deve contemplare la possibilità di avvelenamenti da alcool metilico o da atropina. Anatomopatologicamente si sono trovati edema cerebrale e degenerazioni a carico degli organi interni. La cura è evacuante e sintomatica. Esiste un siero che finora è stato poco applicato.