BOULOGNE-SUR-MER (Gesoriacum poi Bononia)
Città della Francia settentrionale (dip. del Passo di Calais), situata sul Canale della Manica, presso la foce della Liane, in corrispondenza cioè del punto di partenza di una delle più veloci vie marittime tra le isole britanniche e il continente, in una situazione quanto mai privilegiata per un'installazione portuale. Si suppone che sulla riva sinistra del fiume debba essere ubicato il Portus Itius di Cesare. Sulla riva destra invece, in un punto probabilmente occupato in precedenza da un borgo gallico, in un momento successivo crebbe e prosperò il porto di Gesoriacum, destinato a divenire nel corso della prima età imperiale la città principale - anche se non il capoluogo - della civitas dei Morini. Nel corso dei preparativi per la spedizione di conquista della Britannia, sotto Caligola, l'insediamento venne dotato di un faro (distrutto nel 1644); ma soprattutto divenne, sino alla fine del III sec., il grande porto militare della costa gallica, sede accertata dello stato maggiore della Classis Britannica.
Scavi effettuati di recente in varie zone dell'odierna B. hanno rivelato l'esistenza di tre quartieri ben distinti. Nella zona bassa, a S del torrente di Val-Saint-Martin (rione di Bréquerecque), era ubicato il centro civile, di cui conosciamo soltanto lo strato dell'incendio che ne determinò la scomparsa alla fine del III secolo. A Ν del torrente si estendeva, su un'area non inferiore ai 10 ha, la zona portuale con gli impianti per la flotta, individuata in base al rinvenimento, in varî siti, di tegole e mattoni con bollo cl.br. Le scoperte più interessanti sono state però effettuate nella città alta, sul pianoro che domina l'estuario della Liane, con l'identificazione del castrum dei marinai. Fondato probabilmente sotto Claudio, costruito in pietra sotto Traiano e ricostruito alla fine del II sec. (?) su una superficie di c.a 12 ha, esso ha restituito, tra gli altri resti, una decina di caserme misuranti c.a 47/48 m in lunghezza e 8 m in larghezza ciascuna delle quali era composta da un alloggio per ufficiali e da dieci contubernia doppi che si aprivano su un portico. Il castrum venne distrutto da un incendio intorno al 270: se Costanzo Cloro partì da Gesoriacum per riconquistare la Britannia nel 296 (Paneg., IV, 14,4), questa fu senza dubbio l'ultima delle grandi imprese compiute utilizzando come punto di partenza questa base, dal momento che le nuove necessità di difesa della costa, determinate dalla comparsa della pirateria germanica, si tradussero nella riorganizzazione del litus Saxonicum con la conseguente ridistribuzione delle unità navali.
Il grande castrum non venne più ricostruito; sui suoi resti sorse però, probabilmente all'epoca di Carausio, una nuova cinta muraria, per la cui trincea di fondazione fu utilizzato l'antico fossato dell'accampamento. Nel IV sec. esisteva ormai soltanto un insediamento civile, il quale, prima del 310, assunse il nome di Bononia (Paneg., VII, 5,2), destinato a trasmettersi alla città moderna, mentre quello di Gesoriacum cadde nell'oblio (Tab. Peut.·. Gesogiaco quod nunc Bononia). Lo smembramento della civitas dei Morini dotò Bononia di un territorio, di cui divenne il capoluogo (Not. Gall., VI, 13: Civitas Bononiensium). Sino al V sec., notevole rilevanza continuò ad avere il porto, che assicurava le comunicazioni con la Britannia (Amm. Marc., XX, I,3 e 9,9; XXVII, 8,6). Nella primavera del 407 il ritiro dalla Britannia stessa delle truppe imperiali, trasferite sul continente dall'usurpatore Costantino III, segnò la fine della prosperità della città: forse distrutta, sempre nello stesso periodo, dalle invasioni germaniche, a partire da tale momento essa non fece altro che vegetare oscuramente prima di conoscere un nuovo destino in età carolingia.
Bibl.: P. Héliot, Sur la topographie antique et les origines chrétiennes de Boulogne- sur-Mer, in RA, 1958, ι, pp. 158-182 e 2, pp. 40-64; P. Leman, C. Seillier, Les fouilles de Boulogne-sur-Mer, in BAntFr, 1978-1979, pp. 138-148; G. Charbonneau, Le port romain de Boulogne-sur-Mer, in ArcheologiaParis, 131, 1979, pp. 6-9; E. Belot, N. Vanbrugghe, Les enduits peints des casernes de la Classis Britannica à Boulogne-sur-Mer. Premiers résultats, in Septentrion, XI, 1981, nn. 47-48, pp. 29-31; J. Y. Gosselin, C. Seillier, Gesoriacum-Bononia: de la ville du Haut-Empire à la ville du Bas-Empire, in AA. VV., Les villes de la Gaule Belgique au Haut-Empire. Actes du Colloque Saint Riquier 1982 (Revue Archéologique de Picardie, 3-4), Amiens 1984, pp. 259-264; C. Scillier, Les enceintes romaines de Boulogne-sur-Mer, in Mélanges offerts à E. Will, Villeneuve d'Ascq 1984, pp. 169-180; id., Les origines de Gesoriacum-Bononia (Boulogne-sur-Mer), base de la Classis Britannica, in Caesarodunum, XX, 1985, pp. 237-241.