Abate del chiostro di Corbie (sec. 10º); dotto di lettere latine e forse anche greche, scrisse, per compiacere al desiderio di un suo più giovane congiunto d'uguale nome, divenuto poi vescovo di Châlons-sur-Marne, un commento alla nona poesia del l. III di Boezio, che in forma di successive chiose offre una breve esposizione della creazione del mondo secondo le dottrine platoniche.