BRACARA
Città dei Bracari, che abitavano a N del Durius (Douro), nella Gallaecia meridionale; fu un centro importante durante il dominio romano. B. Augusta fu capitale del conventus Bracaraugustanus della Tarraconense e importante nodo di comunicazione, in quanto ivi aveva termine la via che iniziava a Olisipo (Lisbona), e si dipartivano quattro vie per Asturica Augusta (Astorga). Varie iscrizioni dimostrano l'importanza di B. come centro religioso: con gli Svevi e i Visigoti, B. rimase sede della provincia ecclesiastica. Capitale del piccolo regno svevo, fu un nucleo della maggiore importanza per quanto riguarda l'espansione del cristianesimo nella regione di cui era centro e capoluogo. Corrisponde attualmente alla città di Braga, capoluogo della provincia del Minho. Quantunque in varie epoche siano apparse a B. numerose rovine romane, nessun monumento degno dell'importanza che B. deve aver avuto si conserva nella città, forse per il fatto di essere sempre stata abitata. Numerose sono le iscrizioni ivi raccolte, come quelle dedicate ad Asklepios e ad Igea, ai Lares Viales, al Genius Macelli, a Nabiae, al Deo Sancto Evento, a Giove, a Iside (da una sacerdotessa del culto di Roma e di Augusto); quella dedicata a un sacerdote dello stesso culto dal conventus Augustanus; altre dedicate a Costantino, al Genio Augusti e al Genio Caesaris; e il gran numero di miliarî (a partire dall'epoca di Augusto) appartenenti alle varie strade che si irradiavano di qui. Un riferimento speciale deve farsi al sacellum rupestre conosciuto col nome di "Quintal do Idolo": una roccia, da cui sgorga una sorgente, su cui sono scolpiti un busto sotto un'edicola e una figura virile in piedi, con due iscrizioni. Per la sua interpretazione sono state proposte varie ipotesi, collegandolo al culto di Nabia (divinità delle fonti), ad Asklepios, a Tongoenabiago, divinità indigena. Come testimonianza dell'epoca visigota, va ricordato il sarcofago scoperto nella cattedrale, decorato con crateri, rami ondulati e un chrismòn racchiuso in una corona d'alloro, databile dalla fine del IV secolo.
Bibl.: Contador de Argote, Memorias para a História Eclesiastica do Arcebispado de Braga, Lisbona 1732; id., De antiquitatibus Conventus Bracaraugustani, Lisbona 1738; Hübner, Notícias archeologicas de Portugal, Lisbona 1871; Martins Capela, Miliários do Conventus Bracaraugustanus, Porto 1895; Albano Bellino, Inscriçoes romanas de Braga e Novas inscriçoes romanas de B., Braga 1896; Leite de Vasconcelos, Religióes da Lusitânia, voll. II, e III, Braga 1895; História de Portugal, Barcelos 1928, vol. I (O dominio romano, di Vergilio Correia); A. de Lacerda, História de Arte em Portugal, I, p. 59; Ars Hispaniae, II, Madrid 1947, pp. 49 e 235; Russel Cortez, O culto do Imperador no Conventus Bracaraugustanus, Braga 1951; O Archeologo Português, voll. VII (p. 12), VIII (p. 46), IX (p. 101), X (p. 118), XXIII (p. 356); Prisma, II, 1938, 3, p. 145; Bracara Augusta, voll. II (p. 2), III (pp. 31-35) e IV (p. 96).