braccio
La parola, col suo valore più ampio di " arto superiore " che le è tuttora attribuito, ricorre in tutta l'opera di D., più frequentemente nella forma del plurale ‛ braccia ' (34 esempi contro 14). Ha per lo più significato proprio (Rime CIII 48, CIV 22, Cv I XI 10, If XIV 107, XV 25, XXII 71, XXIV 22, XXV 7, 53, 73 e 112, XXVIII 128, XXX 105 e 108, XXXI 48 e 87, Pg IX 3, XII 91, XXXI 100, Detto 219) e compare spesso in costrutti verbali e in locuzioni. L'azione dell" abbracciare ' è quella che presenta la maggior varietà di forme: ‛ avere ne (tra) le braccia ' (Vn III 10 10, Fiore CLXXVI 13); ‛ tenere tra le braccia ' (Fiore LXVII 7); ‛ prendere con (tra) le braccia ' (If XIX 124, Fiore LX 2); ‛ cingere con le braccia ' (If VIII 43); ‛ chiudere con le braccia ' (If XXII 59); ‛ ricogliere ne le braccia ' (Vn III 7); avvincere con le braccia ' (lf xvIl 96, dove è complemento anche del verbo ‛ sostenere ': con le braccia m'avvinse e mi sostenne). In Fiore CLXXXVI 1 Nel letto su' si metta in braccio in braccio, l'abbraccio pare essere rafforzato dalla forma riflessiva e dall'iterazione del vocabolo.
Il gesto delle quattro virtù cardinali che coprono col braccio il poeta (Pg XXXI 105 ciascuna del braccio mi coperse) è offerta di protezione e di difesa. Nel ‛ tendere le braccia ' del poppante satollo verso la madre (Pd XXIII 122, unico esempio nel Paradiso) è espressa tutta l'intensità di una spontanea, naturale gratitudine, pari appunto a quella che i beati sentono e dimostrano a Maria.
In If XXXI 96 il significato proprio di " menare le braccia " riferito a Fialte, cioè " muoverle ", " agitarle ", si arricchisce della connotazione di " percuotere, colpire nella lotta " (quasi un " menare le mani ").
L'espressione ‛ fare croce delle braccia ', incrociarle, in atto di reverenza, è documentata in Fiore XX 12.
La locuzione ‛ in b. ' è adoperata in Vn III 4 (Ne le sue braccia mi parea vedere una persona dormire nuda) e in Pg IX 38 (trafuggò lui dormendo in le sue braccia).
Col braccio al collo, cioè tenendo con affetto un b. intorno al collo, in Fiore L 9, diventa uno dei molti consigli che l'Amico largisce ipocritamente all'Amante, per aiutarlo a difendersi da Malabocca.
Valore avverbiale hanno le locuzioni, oggi desuete, ver lo braccio destro (Cv III V 15), 'n sul braccio destro (Pg XXXII 16), e nel braccio sinistro (Cv III V 17), cioè a destra, a sinistra.
Usi figurati della parola si hanno in Vn XII 16 ne le braccia de la fortuna, " col suo favore "; XIII 6 ne le braccia de la Pietà; Cv IV V 17 più volte parve le braccia di Dio essere presenti, esser presente, cioè, la potenza protettrice di Dio (la lezione Busnelli-Vandelli esse braccia di Dio non altera il significato dell'immagine); Pg III 122 la bontà infinita ha si gran braccia, è tanto grande e clemente; XXIV 22 ebbe la Santa Chiesa in le sue braccia, fu pontefice, sposo della Chiesa.
Altri esempi di uso estensivo, per indicare forza fisica, energia, sono offerti da Pg VI 13 da le braccia / fiere di Ghin di Tacco ebbe la morte, e da Fiore CCXIV 3 l'un l'altro abbatte per forza di braccia.
In Pg XV 100 le braccia ardite alludono per metonimia all'audace giovane che osò baciare e abbracciare in pubblico la figlia di Pisistrato.