brachiale
Che si riferisce al braccio. Arteria b.: il principale tronco arterioso dell’arto che corre nel braccio fino al gomito ove si biforca nelle arterie ulnare e radiale. Vene b.: dette anche vene omerali, seguono, in numero di due per ciascun arto, il decorso dell’arteria omonima. Muscolo b. (o muscolo b. anteriore o breve flessore dell’avambraccio): muscolo flessore del braccio posto profondamente sotto il bicipite; ha origine in alto nel braccio e termina in basso, per mezzo di un largo tendine, sulla base dell’apofisi coronoide dell’ulna. Nervo b.-cutaneo interno (nervus cutaneus antibrachii medialis): una delle branche terminali del plesso b., esclusivamente sensitiva; innerva la metà interna della cute dell’avambraccio e, con il nervo accessorio del brachiale cutaneo interno, la cute della regione interna del braccio. Plesso b.: plesso formato dalle branche anteriori degli ultimi quattro nervi cervicali e del primo nervo dorsale prima della loro distribuzione periferica; è paragonabile a un triangolo con base alla colonna vertebrale e apice al cavo ascellare. I suoi rami collaterali si distribuiscono ai muscoli del cingolo scapolare e della parete antero-laterale del torace; i rami terminali, destinati all’arto superiore, sono i nervi circonflesso, radiale, cubitale, mediano, muscolo-cutaneo, b.-cutaneo interno.
Le lesioni e gli stati di sofferenza del plesso b. danno luogo a sindromi paralitiche e a sindromi algiche. Fra le prime si distinguono la paralisi radicolare superiore (tipo Duchenne-Erb), per lesioni che colpiscono la 5a e la 6a radice cervicale (e quindi il deltoide, il bicipite, il brachiale anteriore, il lungo supinatore, ecc.), e la paralisi radicolare inferiore (tipo Déjerine-Klumpke) dovuta a lesioni della 7a e 8a radice cervicale e della 1a dorsale (sono colpiti i muscoli della mano, delle dita: coesiste spesso paralisi oculopupillare per interessamento del centro ciliospinale). La sindrome algica è rappresentata dalla neuralgia cervico-brachiale: è una sindrome che predilige il 4°-5° decennio ed è caratterizzata da dolori di vario tipo, esacerbantisi a crisi, che investono in tutto o in parte il territorio sensitivo del plesso: nella forma tipica, cioè essenziale, è caratteristica la mancanza di alterazioni trofiche dei muscoli e degli altri tessuti.