BRACHILOGO (Brachylŏgus iuris civilis o corpus legum)
Manuale di diritto a fini scolastici e pratici, che risale al sec. XII. Diviso in quattro libri (I: parte generale e delle persone; II: delle cose; III: delle obbligazioni; IV: delle azioni), segue il modello delle istituzioni giustinianee con benintesa libertà, fino al libro III, dopo il quale assume un andamento anche più pratico e tratta specialmente della procedura (il libro IV è fondamentale per la posteriore elaborazione del diritto processuale). Scritto in latino corretto per i suoi tempi, è foggiato su fonti romanistiche. Scarsissime sono le tracce del diritto longobardico. Opera assai pregevole per la chiarezza e il metodo sistematico, è dai più ragionevolmente attribuita a scuola italiana dell'epoca preglossatoria.
Dopo l'assurda attribuzione del Senckenberg a un giurista italiano o africano del sec. VI, fu dal Savigny (Storia del diritto rom. nel Medioevo. trad. Bollati, I, Torino 1852, p. 432), dal Böcking (prefazione all'ediz. del Brachylogus, Berlino 1829, p. CXV), dal Bethmann-Holweg (Da Civilprozess des gemeinen Rechts in geschichtl. Entwick., V, Bonn 1871, p. 323) supposto d'Irnerio. Il Fitting (Über die sogennante Turiner Institutionenglosse und den sogennante Brachylogus, Halle 1870) lo credette di una scuola romana della fine del sec. X; ma poi, per alcune glosse del codice vaticano menzionanti luoghi di Francia, lo ritenne della scuola d'Orléans e scritto circa il 1100 (Über die Heimat und das Alter des sogennanten Brachylogus, Berlino 1880) e fu in ciò seguito da A. Tardif (Histoire des sources du droit français, Parigi 1890, p. 210) e dal Pernice (in F. v. Holtzendorff e J. Kohler, Encykl. der Rechtswiss., 7ª ed., Berlino 1913-15, s. v.). Si opposero il Salvioli nella edizione delle glosse del Cod. Vat. (Zaitschr. der Savigny-Stiftung, V, 1884, p. 226 segg.; Storia del Diritto italiano, 8ª ed., Torino 1921, p. 107), e il Flach (Études critiques sur l'histoire du droit romain au moyen-âge, Parigi 1890, pp. 112-116), che dànno per patria al Brachilogo l'Italia. Il Ficker lo stimò scritto in Ravenna (Forschungen zur Reichs-und Rechtsgeschichte Italiens, III, Innsbruck 1870; v. anche Salvioli, op. cit.); il Conrat (Gesch. d. Quellen und Literatur des röm. Rechts im frühern Mittelalter, I, 1v, Lipsia 1891, p. 573) vi trovò tracce d'influssi bolognesi; il Besta (in P. Del Giudice, St. del Dir. ital., I, 1, Milano 1923, p. 348) lo suppose redatto nell'Italia Subalpina occidentale; il Naber da ultimo (Mélanges de droit romain dédiés à G. Cornil, I, Gand 1926, p. 173 segg.) lo suppose scritto da Pepo circa il 1038 (ma v. Kantorowicz, in Zeitschr., der Savigny-Stiftung, XLVII, pp. 382-386).
Fonti: Corpus iuris; L. Romana Wisigothorum (Böcking, Conrat); Paulli recept. sent. libri; Compendium iuris (sec. XII) della biblioteca di Lipsia (Fitting); Pseudo-Isidoro.
Codici: Vat. 441, sec. XII-XIII; Vien., sec. XII; Koenigsberg., secoli XIII-XIV; Bratisl., sec. XII; Cusano, sec. XII; Berl. (Lat. 191), sec. XIII.
Ediz.: (princas) Senneton, vione 1549; Hugo a Porta 1553, 1558 1559; Senckenberg, Francoforte e Lipsia 1743; Böcking, Berlino 1829 (contiene anche parte delle glosse del Cod. Vat.; per queste v. Salvioli, in Zeitschr. der Savigny-Stiftung, V, 226 segg., incompleto).