BRADICARDIA (dal gr. βραδύς "lento" e καρδία "cuore")
È detta bradicardia una notevole diminuzione delle contrazioni cardiache, che possono ridursi a 30-20 e anche meno al minuto. Le cause che la producono si distinguono in intracardiache ed estracardiache. Le intracardiache possono dipendere: o da diminuita eccitabilita del centro generatore degli stimoli (nodo di Keith e Flack situato nel seno venoso), o da diminuita conducibilità del fascio auricolo-ventricolare, o da interruzione dello stesso fascio (blocco del cuore). I momenti etiologici della bradicardia d'origine intracardiaca sono dati da sclerosi delle arterie coronarie, o da miocardite, o da lesioni del fascio atrio-ventricolare (fascio di His) per arteriosclerosi, gomme sifilitiche, ecc. Le condizioni morbose estracardiache sono determinate da irritazione del nervo vago, raramente da depressione del nervo simpatico.
La bradicardia può essere permanente o temporanea, talvolta accessionale. Se la bradicardia permanente esiste da sola senz'altri disturbi si ha il polso raro permanente (nei vecchi per lo più arteriosclerotici, nell'aumentata pressione cerebrale per tumori endocranici, nello stato vagotonico di Eppinger e Hess, per altre cause che irritino il vago come tumori al collo, mediastinici, ecc.).
Se la bradicardia si accompagna ad accessi sincopali, la forma clinica prende il nome di malattia o sindrome di Adams-Stokes (v.). La bradicardia temporanea è per lo più di origine tossica (malattie acute, uremia, digitale, ittero, cloroformio, ecc.), ma può essere anche dovuta a traumi psichici, riflessi dolorosi di organi interni, meningite, stenosi mitrale, psicosi depressive. Una forma di bradicardia accessionale è la bradicardia ipotonica di Herz, che è dovuta a una neurosi depressiva del simpatico, e si associa a ipotensione arteriosa e a grave astenia.
Le bradicardie continue dipendenti da lesioni organiche sono per lo più affezioni gravi perché facilmente possono finire con l'arresto del cuore per una causa occasionale (traumi fisici e psichici, malattie intercorrenti).
Per la cura della bradicardia bisogna naturalmente, quando è possibile, rimuovere la causa che l'ha prodotta. Quelle forme che dipendono da irritazione del vago si giovano spesso delle iniezioni di atropina. In via sintomatica: consigliare il riposo, evitare agli infermi le emozioni, dare una dieta facilmente digeribile, sopprimere gli alcoolici e il tabacco. Negli accessi sincopali si raccomandano: il decubito orizzontale col capo basso, inalazioni di nitrito di amile o iniezioni di trinitina, canfora e caffeina (è controindicata la digitale). V. anche aritmia.