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brama

di Federigo Tollemache - Enciclopedia Dantesca (1970)
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brama

Federigo Tollemache

Come ‛ bramare ' (v.), di cui è deverbale, ricorre solo in poesia, anzi solo nella Commedia, e quasi sempre in rima. Indica " desiderio ", più o meno ardente, riferito a vari oggetti, in I f XV 111 vedervi, / s'avessi avuto di tal tigna brama, / colui potei che...; XXXII 94; Pg XV 78 E se la mia ragion non ti disfama / ... Beatrice... / ti torrà questa e ciascun'altra brama; Pd XXVII 9 oh vita intègra d'amore e di pace! / oh santa brama sicura ricchezza!

Significa " propriamente il bestiale appetito di manicare " (Boccaccio), in If I 49 Ed una lupa, che di tutte brame / sembiava carca ne la sua magrezza; analogamente, in Pd IV 4 sì si starebbe un agno intra due brame / di fieri lupi, e, con minore intensità, in Pg XXIII 35 Chi crederebbe che l'odor d'un pomo / sì governasse, generando brama...? Da notare, nei primi due di questi esempi, l'uso del plurale.

Vocabolario
brama
brama s. f. [der. di bramare]. – Desiderio vivissimo, appetito smodato: b. di cibo, di onori, di ricchezze; b. di sapere, di conoscere; eccitare le b.; smaniare dalla b. di qualche cosa; saziare le b.; una lupa, che di tutte brame Sembiava...
bramire
bramire v. intr. [dal fr. ant. bramir, affine a bramare] (io bramisco, tu bramisci, ecc.; aus. avere), letter. – Urlare, detto di bestie selvatiche, specialmente del cervo: e udii b. il cervo! L’udii bramir di furia e di dolore (D’Annunzio)....
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