BRANCACCI, Branca
Esercitò l'arte notarile a Firenze: ci restano i suoi protocolli che vanno dall'anno 1425 fino al 1444 (Archivio di Stato di Firenze, Notarile antecosimiano, B 2358 ss.). Praticò le lettere, e fu in relazione con il Burchiello (che si servì della sua opera di notaio: ne dà un documento C. Mazzi, Il Burchiello..., Bologna 1876, pp. 120 s.). E sotto il nome del Burchiello circolò l'unico componimento poetico che del B. ci è rimasto, un sonetto caudato: "O voi ch'entrate dentro a questo chiostro"; la lezione originale, diversa da quella accolta nelle raccolte burchiellesche, è stata edita dal Flamini (p. 257 n. 1), dal cod. Magliabechiano II. IV. 250, f. 151v.
Il sonetto si riferisce al lungo periodo di prigionia che il B. dovette subire nel carcere fiorentino delle Stinche e che andò, secondo quanto si può ricostruire dal protocollo, dalla fine del 1434 o inizio 1435 fino almeno al luglio 1444, "per facti di stato", come egli si esprime in una lettera (datata "ex tenebroso novo carcere Stincharum, VI iulii 1439") con cui chiedeva a Cosimo di mitigare la durezza della sua condizione - che aveva profondamente minato la sua salute e messo in grave pericolo la sua vista - trasferendolo, almeno temporaneamente, nel più confortevole carcere di Mallevato. La data dell'imprigionamento, di poco posteriore al ritorno di Cosimo in Firenze, rende molto probabile l'ipotesi che il B. avesse fatto parte della fazione degli Albizzi. Durante la prigionia egli poté continuare a esercitare il notariato, come appare chiaramente dal protocollo. E alle Stinche poté conoscere Astorre II Manfredi di Faenza, che vi era stato rinchiuso dopo essere stato catturato nella battaglia di Anghiari (29 giugno 1440): per lui il B. scrisse un'"epistola amatoria", conservataci da un codice torinese (edita da G. Ghinassi, in Atti e mem. della R. Deputaz. di st. patria per le prov. di Romagna, VII [1868], pp. 177-184, e poi di nuovo, come inedita, da F. Zambrini, in Il Propugnatore, IX [1876], 1, pp. 188-195), e rogò diversi atti: in ricompensa di ciò il 13 febbr. 1441 veniva creato notaio apostolico, come risulta dal protocollo.
Bibl.: F. Flamini, La lirica toscana del Rinascimento anteriore ai tempi del Magnifico, Pisa 1891, pp. 256 s., 291(in appendice, pp. 590 s., la lettera a Cosimo de' Medici); la recensione di V. Rossi al libro del Flamini, in Giorn. stor. d. lett. ital., XVIII (1891), pp. 387 s. n. 4, fornisce i dati biografici tratti dal protocollo.