• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

BRANCACCIO

di Nino Cortese - Enciclopedia Italiana (1930)
  • Condividi

BRANCACCIO

Nino Cortese

. Famiglia napoletana del seggio di Nido. Ad essa furono attribuiti S. Candida, prima cristiana di Napoli, e S. Baccolo, vescovo e patrono di Sorrento, ma in realtà il primo ricordo sicuramente datato di un tribuno Gregorius Brancatius si trova in un documento napoletano del 961; e molto probabilmente si deve trattare di quell'unus ex nobilioribus Neapolitanorum, cui accenna la Vita S. Antonini abbatis (in Mon. Germ. Hist., Script. rerum Langobard. et Italic., pagg. 584-85). Da Marinus Brancatius, ricordato nel Catalogo dei Baroni, derivarono poi i due rami principali della famiglia: i Brancaccio Glivoli, o Dogliuoli (dal nome di una contrada di Napoli), o Delle branche asciutte (perché nello stemma posero soltanto quattro branche di leone in campo azzurro); e i Brancaccio Imbriachi (che invece usarono nello stemma più branche di leone, e tra di esse un palo con tre aquile). Oggi sopravvive soltanto questo secondo ramo, che da alcuni è detto illegittimo, forse a torto; il primo si estinse nel secolo XVII, dopo aver dato origine, a sua volta, ad altri rami. Uno di essi si trapiantò in Francia con Buffillo Brancaccio e il fratello Nicola (il cardinal Cosentino), alla fine del Trecento: ivi si chiamò De Brancas, e, fusosi con i De Forcalquier, si suddivise nel secolo XVI in due rami, quello dei marchesi di Cereste e quello dei duchi di Villars.

A questa famiglia mancarono una salda unità, una grande fortuna economica e importanti titoli feudali, sicché, più che di una famiglia Brancaccio potente per tali ragioni, si deve parlare dei singoli suoi membri che ebbero onori e potere. Fra coloro che meritano ricordo per l'opera spiegata durante il periodo aragonese sono Marino conte di Noia (morto nel 1497) e Giovan Battista, che fu consigliere di re Federico.

Fra gli ecclesiastici vanno citati i cardinali Nicola, Rinaldo, Francesco Maria, Stefano. Nicola (morto nel 1412), già arcivescovo di Bari e poi di Cosenza, è il cardinal Cosentino di cui abbiamo parlato. Rinaldo (morto nel 1427), elevato alla porpora da Urbano VI, ebbe notevole parte nello scisma d'Occidente, in Napoli, il suo nome è particolarmente affidato alla chiesa e all'ospedale di S. Angelo a Nido, che egli fondò e dove Cosimo de' Medici, suo esecutore testamentario, gli fece erigere il sepolcro, lavoro di Donatello. Francesco Maria (1592-1675), come vescovo di Capaccio costretto a fuggire dalla diocesi a Roma per questioni giurisdizionali, fu promosso cardinale in odio alla Spagna (1633); ma questa si oppose al suo ritorno nel regno come arcivescovo di Bari ed appose il veto alla sua elezione a papa alla morte di Clemente IX. Il suo cuore fu conservato nella chiesa di S. Angelo a Nido; ed egli volle che anche qui fosse trasportata la sua ricca collezione di libri e che fosse aperta a tutti: sicché, per opera sua, Napoli ebbe nel 1690 la prima biblioteca pubblica, che ancor oggi esiste, incorporata nella Nazionale. Infine, Stefano (1619-82), suo nipote, dopo esser stato nunzio apostolico a Firenze e a Venezia, fu promosso cardinale nel 1681. Fra i militari, grande fama acquistarono Lelio, primo marchese di Montesilvano, e Tiberio detto iuniore. Il primo (1560-1637) comandò le truppe genovesi nelle guerre contro i Savoia e contro la Francia (1626) e fu maestro di campo generale delle milizie spagnole nelle guerre di Fiandra accanto allo Spinola; inoltre scrisse un libro dal titolo Carichi militari (Anversa, 1610, ristampato più volte), sulle qualità che devono avere coloro che occupano uffici nell'esercito. Il secondo (1599-1647) ebbe parte notevole nella guerra dei Trent'anni e giunse al grado di capitano generale della cavalleria dell'esercito di Catalogna.

Bibl.: Oltre alle numerose opere sulle famiglie nobili napoletane, cfr. specialmente Ricca, Le nobiltà delle due Sicilie, V (1879), quasi tutto dedicato ai Brancaccio Glivoli.

Vedi anche
Francesco Maria Brancàccio Cardinale (Bari 1592 - Roma 1675); vescovo di Capaccio, dovette rifugiarsi a Roma per controversie giurisdizionali; fu elevato al cardinalato (1633) con gesto ostile alla Spagna, la quale vietò al B. di esercitare le funzioni di arcivescovo di Bari e nel 1670 oppose il veto in conclave contro di lui. ... cardinale Titolo di alta dignità ecclesiastica. Storicamente, i c. sono i più importanti e stretti collaboratori del pontefice. La nomina dei c. spetta esclusivamente al pontefice e la sua scelta deve cadere su uomini che siano già stati nominati sacerdoti e che eccellano per dottrina, moralità, pietà e prudenza ... vescovo Nel cristianesimo primitivo e in molte Chiese cristiane non cattoliche, il capo di una comunità di fedeli, in posizione più elevata rispetto agli altri ordini del ministero ecclesiastico. Nella Chiesa cattolica, prelato che, sotto l’autorità del romano pontefice, ha il governo ordinario di una diocesi, ...
Tag
  • GUERRA DEI TRENT'ANNI
  • COSIMO DE' MEDICI
  • NUNZIO APOSTOLICO
  • MONTESILVANO
  • ARCIVESCOVO
Altri risultati per BRANCACCIO
  • BRANCACCIO
    Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
    I Brancaccio Imbriachi si divisero alla fine del sec. XVIII in due rami, quello di Ruffano, napoletano, ora estinto nella linea maschile, con la morte del gen. Nicola B.; e quello di Triggiano, stabilitosi a Roma e tuttora fiorente.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali