BESOZZI, Branchino (Besaccio, Besoccio, Besucci, Besuccio, Besuntius, Besutio, Bezzozzo, Branquinus)
Vescovo di Bergamo, fu molto probabilmente un discendente della nobile famiglia Besozzi di Milano. Eletto successore di Lanfranco alla cattedra episcopale bergamasca da Urbano VI, nell'aprile 1381, coininciò ad amministrare la sua diocesi soltanto nel luglio di quell'anno. Nel giugno 1381, infatti, l'episcopio di Bergamo era ancora Vacante e provvisonamente retto da un vicario capitolare, l'arcidiacono Giovanni de' Curati, il quale appare poi vicario generale del B. il giorno 3 del mese successivo (Giovanni de' Curati sarà vicario del B. fino alla morte di quest'ultimo, e non l'arcidiacono Grazioli, come in Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés.).
Il Calvi (I, p. 239) fissa al 22 febbr. 1381 la solenne entrata del B. nel vescovato di Bergamo, ma, quasi certamente, confonde questa data con quella del 2 febbr. 1384, giorno in cui, con una cerimonia identica a quella da lui descritta, il B. fu accolto in Bergamo, reduce da una missione pontificia di tre anni in Germania.
Durante l'assenza del B. da Bergamo per la sua missione in Germania, Pamininistrazione della diocesi passò nelle mani di Giovanni de' Curati, il quale in tale veste concesse indulgenze, con autorità trasmessagli dal vescovo, all'ospedale di S. Bartolomeo in Montanea, in diocesi di Milano, a quello di S. Gottardo di Lugano, in diocesi di Como, il 2 ag. 1381, e a quello di S. Bartolomeo a Como il 16 settembre dello stesso anno. Il 3 nov. 1385 Urbano VI considerati i gravami economici del vescovado bergamasco, inviava al B. una lettera, in cui gli concedeva una proroga, con scadenza al 29 settembre successivo, per assolvere agli obblighi finanziari nei suoi confronti. Dell'attività vescovile del B. si ricorda la riconferma dei privilegi alla chiesa di S. Maria Maddalena e alla Confraternita dei disciplinati di S. Barnaba e S. Lorenzo e, inoltre, la consacrazione della chiesa di S. Grata inter vites.Elogiato dai contemporanei per la sua generosità verso la cattedrale e verso i Bergamaschi, il B. mori a Milano il 22 luglio 1399 (il 22 giugno, secondo Calvi, II, pp. 337) e fu sepolto presso i frati minori.
Il Calvi (III, p. 215), l'Ughelli (IV, col. 481), il Ronchetti (V, pp. 171-173), così come il Cappelletti (XI, p. 511), il Belotti (I, p. 628) e il Marchetti-Longhi (pp. 170-171) riferiscono la notizia che successore di Lanfranco sarebbe stato non il B., ma un Cipriano dei Longhi di Adraria, il quale avrebbe coperto la cattedra episcopale di Bergamo, non si sa se per tre anni o per tre mesi. L'Ughelli ritiene che Cipriano fosse stato eletto vescovo bergamasco dall'antipapa Clemente VII (Roberto di Ginevra) e fosse quindi scismatico; il Ronchetti è del medesimo avviso e suppone che si sia erroneamente attribuita a Cipriano la reggenza dell'episcopio di Bergamo per tre anni a causa dell'assenza dei B. dalla sua diocesi per un eguale lasso di tempo. Il Calvi, il Belotti e, con maggiore convinzione, il Marchetti-Longhi ritengono, invece, che Cipriano fosse stato vescovo di Bergamo per pochi mesi; il Cappelletti, di contro, esclude anche questa possibilità. L'Eubel (I, p. 396) registra vescovo di Bergamo, contemporaneamente al B., il minorita e maestro di teologia "Matthaeus de Agaciis", scismatico e vissuto presso la curia di Clemente VII (Roberto di Ginevra) e Benedetto XIII (Pietro de Luna).
Fonti e Bibl.: Archivio Segreto Vaticano, Obligationes et solutiones,47, f 2; D. Calvi da Bergamo, Effemeride sacro-Profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo…,Milano 1676-1677, I, p. 239; II, p. 337; III,pp. 20 e 215; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra…,IV,Venetiis 1719, coll. 481; C. Ronchetti, Memorie istoriche della città e chiesa di Bergamo…, V,Bergamo 1818, pp. 171-173, 176-177, 211-212, 221; G. Cappelletti, Le chiese d'Italia,XI,Venezia 1856, p. 511; C. Eubel, Hierarchia catholica…, I,Monasterii 1913, p. 396; B. Belotti, Storia di Bergamo e dei bergamaschi,I,Milano s.d. [ma 1940], p. 628; P. B. Gams, Series episcoporum,Graz 1957, p. 778; G. Marchetti-Longhi, Ilcardinale Guglielmo de Longis de Adraria da Bergamo…,Roma s.d. [ma 1961], pp. 170 e 171; Dict. d'Hist. er de Géogr. Ecclés.,VIII, col. 1140(sub voce Besaccio).