BREST-LITOVSK (ora Brześć nad Bugiem, v.) - Battaglie
Campo trincerato russo sul fiume Bug in Polonia, a ovest della palude del Polesie. Durante l'offensiva tedesca dell'estate 1915, i Russi che avevano già perso le piazze forti di Ivangorod (4 agosto), Varsavia (5 agosto), Kovno (18 agosto -20 mila prigionieri), Novogeorgievsk (19 agosto -93 mila prigionieri) e Osovec (24 agosto), abbandonarono la fortezza di Brest-Litovsk, difendendola solo con retroguardie che trattennero per qualche giorno l'armata del Bug (generale Linsingen), alla quale fu assegnato per quest'operazione anche il VI corpo di armata austriaco (generale Arz). Brest-Litovsk fu occupata dai Tedeschi il 26 agosto. La città era stata in gran parte incendiata dai Russi.
La pace di Brest-Litovsk. - La città fu sede delle trattative della pace, conclusa durante la grande guerra tra la Russia e le Potenze Centrali, dopo che la prima, in seguito alla guerra civile che aveva portato all'insediamento del governo bolscevico di Lenin, aveva deciso di metter fine al conflitto. Il 15 dicembre 1917 veniva concluso con la Germania e l'Austria l'armistizio di un mese di durata, ma rinnovabile. Le trattative per la pace cominciarono il 22 dicembre. Capo della delegazione tedesca era il segretario di stato von Kühlmann; il gran quartiere generale tedesco era rappresentato dal generale Hoffmann. l'Austria era rappresentata dal conte Czernin; la Turchia dal gran visir Tal‛at Pascià; la Bulgaria dal ministro Popov. La delegazione russa aveva come capo Joffe, ed era composta di Kamenev, Sokolnikov, Pokrovskii, Bicenko. Prima dell'inizio delle trattative di pace, come già prima di quelle di armistizio, la delegazione russa lanciò un appello alle Potenze dell'Intesa perché partecipassero alle trattative stesse. L'appello non ebbe risposta. Nella sua prima dichiarazione del 22 dicembre la delegazione del governo sovietico affermò i principî di pace democratica, già enunciati allo scoppio della rivoluzione. Il 25 dicembre i rappresentanti della Quadruplice Alleanza dichiaravano di aderire a questi principî di "pace democratica generale, senza annessioni né contribuzioni, sulla base del diritto dei popoli ad una libera autodeterminazione". Ma il corso delle trattative fu ben diverso e il 28 dicembre la delegazione sovietica le sospendeva una prima volta. Tornata con a capo Trotzki (Trockii), cominciò la lunga lotta oratoria che si svolse soprattutto intorno alle ex-regioni russe, su cui i Tedeschi avevano particolari mire: Lituania, Curlandia, Lettonia, Russia Bianca. Per uscire da una situazione difficilissima, la delegazione della Quadruplice Alleanza decise di concludere subito una pace separata con l'Ucraina, in quel momento sotto il governo autonomo della Rada, e il 9 febbraio il governo di Vienna firmava la pace con quello di Kiev. Non volendo i rappresentanti sovietici sottoporsi alle gravissime condizioni tedesche, ebbero, come raccontò in seguito lo stesso Joffe, "l'idea di non firmare la pace, di non fare la guerra, di smobilitare l'esercito e, disarmati, appellarsi alla coscienza rivoluzionaria del proletariato tedesco ed austro-ungarico". Era un tentativo di affrettare la rivoluzione tedesca, che i bolscevichi ritenevano già matura. Conseguenza immediata fu che, il 18 febbraio, le truppe tedesche ripresero l'avanzata, e occupate Dvinsk e Pskov, si diressero su Pietrogrado. In Russia la lotta tra i partigiani della resistenza passiva e quelli dell'accettazione delle proposte tedesche si fece acutissima e il 22 febbraio, in una seduta del Comitato centrale, le proposte tedesche furono accettate. I Tedeschi ne approfittarono per aggravare ancora le condizioni, ma anch'esse furono accettate dalla seduta plenaria del Comitato centrale esecutivo panrusso e le trattative vennero riprese nuovamente a Brest-Litovsk. Le richieste della Turchia aggravarono ancora più le condizioni. La delegazione sovietica protestò, ma si dichiarò pronta a firmare il trattato senza discuterlo, rilevando però chiaramente il suo carattere di violenza. La sera del 3 marzo il trattato veniva firmato dalle due parti. La ratifica russa seguì il 15 marzo 1918, ma tra i gruppi e le frazioni rappresentati al Congresso solo i bolscevichi furono favorevoli. In Germania la ratifica del trattato avvenne il 22 marzo. Il 9 novembre la rivoluzione tedesca lo annullava. Per le Potenze dell'Intesa esso fu nullo. Le principali condizioni del trattato erano le seguenti: rinunzia della Russia alla Finlandia, Estonia, Livonia, Curlandia, Lituania, Polonia e Ucraina, ritiro delle truppe dall'Armenia e dalla parte orientale dell'Anatolia; restituzione alla Turchia di Kars e Batum; sgombro delle isole Aland; riconoscimento del trattato tra le Potenze centrali e l'Ucraina. La Quadruplice rinunziava a qualsiasi indennità e s'impegnava a sgombrare i territori rimasti alla Russia dei Soviety, appena questa avesse adempito i patti fissati. Gli avvenimenti successivi modificarono in parte la situazione creata dalla pace di Brest-Litovsk.
Bibl.: Oltre le storie generali della grande guerra, cfr. L. Trotzky, Von der Oktober-Revolution bis zum Brester Friedenvertrag, Berna 1918; Brest Litovsk (Storia e documenti), Parigi 1922; L.F. Nowak, Il crollo delle Potenze Centrali, trad. dal tedesco di A. Rinieri De Rocchi, Bologna s. a.; A. Valori, La guerra dei tre imperi, Bologna s. a.; A. A. Joffe, La pace di Brest Litovsk, in Politica, febbraio 1928, fasc. LXXX.