BRÉTIGNY
Villaggio presso Chartres (dip. di Eure-et-Loir). Pace di Brétigny. - Il re di Francia Giovanni II, fatto prigioniero nella battaglia di Maupertuis (1356), e trasportato a Londra, abbozzò, il 24 marzo 1359, un trattato di pace in 45 articoli, che è noto col nome di preliminari di pace di Londra, e l'inviò in Francia al delfino Carlo, il quale lo sottopose agli Stati generali. Questi, il 25 maggio, risposero che il trattato non era né accettabile, né attuabile. Quindi la guerra continuò; ma Edoardo III d'Inghilterra l'anno di poi acconsentì a ripigliare le trattative, che infatti si svolsero nel villaggio di Brétigny fra il 27 aprile e l'otto maggio 1360. Il trattato fu approvato dal re d'Inghilterra e dal re di Francia nella torre di Londra, il 14 giugno, e ratificato dal re Giovanni II e dal principe di Galles a Calais il 24 ottobre; giorno in cui seguì la liberazione dalla prigionia del re di Francia. Quantunque il trattato definitivo fosse un po' meno duro dei preliminari londinesi, esso era gravosissimo sempre per la Francia. La rinunzia del re inglese alle sue pretese sulla Corona francese e alle antiche terre dei Plantageneti sulla Loira e nella Normandia, fu pagata dalla Francia con la cessione completa di Calais e di Guines, della Guascogna e della Guienna, del Poitou, Saintonge, Limousin, Rovergue, Montreuil-sur-mer, ecc. Le quali terre, formanti oltre un terzo del territorio nazionale, passavano adesso, sciolte da ogni vincolo feudale verso la Corona francese, al re inglese, come provincie sue proprie. Il riscatto di Giovanni II dalla prigionia era fissato in tre milioni di scudi d'oro, di cui un quinto doveva essere sborsato subito. Come guarentigia del pagamento di questo riscatto furono consegnati all'Inghilterra due figliuoli di Giovanni II, varî principi e nobili, quattro abitanti di Parigi, e due cittadini di ciascuna delle diciannove principali città francesi. Inoltre furono sottoscritte speciali condizioni riguardo a ciascun articolo importante del trattato, e riguardo alle clausole di rinunzia, per cui i due sovrani di Francia e d'Inghilterra abbandonavano i loro diritti sulle regioni che l'uno cedeva all'altro.
L'impossibilità d'ogni ulteriore resistenza francese può solo spiegare come fosse accolto un trattato che, se non fosse stato, come fu in seguito, lacerato e violato, avrebbe significato per la Francia 1ma vera sentenza di morte.
Bibl.: Rymer, Acta et Foedera, L'Aia 1739, III; Dumont, Corps diplomatiques, II; E. Cosneau, Les Grands Traités de la guerre de cent ans, 1889; G. Pic, Histoire des États généraux, Parigi 1889.