BREUCI
(βρεῦκοι, Breuci).- Stirpe pannonica, abbastanza numerosa, stabilita sulle due rive del corso inferiore della Sava. Spinti all'insurrezione dalla durezza delle imposte romane, furono, insieme coi Dalmati, ricondotti al riconoscimento della sovranità romana da Tiberio Cesare, nella guerra che dal nome dei capi fu chiamata bellum batonianum (6-9 d. C.), e quindi costretti alla prestazione di truppe ausiliarie. I Romani non solo incorporarono i Breuci in altri reparti di truppe (p. es., nelle cohortes e alae Pannoniorum, truppe a piedi e a cavallo) ma anche li divisero in cohortes Breucorum nazionali, il cui numero d'ordine va da I a VIII (la serie non si può ricostruire senza qualche lacuna); forse anche si ebbe più di una cohors prima. Già al tempo dei Flavî sono ricordate, e ricorrono poi frequentemente nel secolo II e III: la cohors prima (o forse una cohors prima) nell'armata della Rezia (almeno per qualche tempo essa ebbe il suo campo a Pfünz, in Baviera; un altro accampamento nella vicina Eining); la secunda nell'esercito della Mauretania Cesariense, la IV in Britannia, la V in Pannonia, la VII nella Mesia superiore, la VIII nella Germania inferiore. Della prima coorte, stanziata a Pfünz, sappiamo da testimonianze epigrafiche che aveva il nome di Valeria Victrix e di torquata; appellativo onorifico che, secondo un'ipotesi del Ritterling, essa poté meritare sotto Valerio Messala nella guerra pannonico-illirica restando fedele a Roma anche contro i suoi stessi connazionali.
Bibl.: Th. Mommsen, Röm. Geschichte, V, 3ª ed., Berlino 1886, p. 35 segg.; E. De Ruggiero, Dizionario epigrafico, I, p. 1026 segg.; C. Patsch, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 831; V. Gardthausen, Augustus und seine Zeit, I, 3, Lipsia 1904, pp. 1173-1188; Dessau, Geschichte der röm. Kaiserzeit, I, Berlino 1924, p. 429 segg.; F. Vollmer, Inscriptiones Baiuvariae Romanae, Monaco 1914, Indici, p. 202 seg.