Brexit
(Brixit), s. m. o f. e agg. inv. Uscita del Regno Unito dall’Unione europea.
• In caso di vittoria nel voto di maggio, il partito di sinistra una volta al governo potrebbe essere costretto a cedere alle pressioni e indire il referendum sulla «Brexit» (British exit, cioè l’uscita dall’Ue) già promesso da [David] Cameron e da sempre nei programmi dell’Ukip. (Maurizio Cerruti, Gazzettino, 6 novembre 2014, p. 22, Lettere & Opinioni) • Crisi finanziaria in Cina, rischio Brixit e sanzioni russe sono una minaccia concreta per la tenuta degli affari e dei redditi dei cittadini europei ben superiori al disastro greco. La nostra classe politica sembra distratta e non percepire il senso storico del momento in cui ci troviamo. Putin in una sua recente dichiarazione ha fatto notare come gli scambi commerciali con l’Europa siano crollati, ma molto meno di quanto sia accaduto con gli Stati Uniti, che pure li hanno fortemente voluti. (Nicola Porro, Giornale, 8 luglio 2015, p. 1, Prima pagina) • Poche ore dopo la dichiarazione del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble ‒ «Se il governo britannico cambiasse idea sulla Brexit troverebbe la porta aperta» ‒ il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron è andato nella stessa direzione accogliendo all’Eliseo la premier di Londra, Theresa May. (Stefano Montefiori, Corriere della sera, 14 giugno 2017, p. 10, Esteri).
- Acronimo inglese composto dal nome proprio Br(itain) e dal s. exit ‘uscita’.
- Già attestato nel Corriere della sera del 14 maggio 2013, p. 1, Prima pagina (Danilo Taino).
> Eurexit, Grexit, Italexit, Nexit, Spexit.