Breytenbach, Breyten
Scrittore e poeta sudafricano di origine boera, nato il 16 settembre 1939 a Bonnievale (Provincia del Capo). Dopo una prima formazione nelle scuole afrikaans, si iscrisse all'università di lingua inglese di Cape Town seguendo i corsi di poesia e belle arti. Schieratosi sin da giovanissimo contro l'apartheid, fu costretto alla fuga in Europa; abbandonati gli studi, si dedicò a lavori occasionali fino al 1961, anno in cui si stabilì a Parigi. Emerse allora la sua più autentica vocazione, quella della scrittura cui B. affiancò un'intensa attività pittorica. Risalgono al 1964 il primo volume di poesie Die ysterkoei moet sweet (La mucca di ferro deve sudare) e una raccolta di prose brevi, Katastrofes (Catastrofi), accolti in Sudafrica da un enorme successo di pubblico e di critica: B. venne subito considerato in patria il migliore fra gli scrittori della sua generazione.
Sin da queste prime prove B., che scrive sia in afrikaans sia in inglese, rivela le sue caratteristiche: l'abile manipolazione del linguaggio, utilizzato a volte in modo provocatorio, altre invece volutamente visionario, oscuro, ricco di neologismi. L'allegoria politica, presente quasi ovunque nella sua produzione, è diretta ai compagni afrikaner, rei di vivere in una perenne e colpevole rimozione della brutale realtà politica sudafricana. Dopo dodici anni di esilio a Parigi B. ottenne un visto di tre mesi per il suo Paese. I dolorosi ricordi dell'infanzia felice, l'amarezza che la condizione di esule porta con sé, la rabbia per la violenza dell'apartheid, l'inno alla libertà sono i temi di cui si sostanzia 'n Seisoen in die paradys (1976, Una stagione in paradiso).
Le aperte e rabbiose critiche dello scrittore al governo sudafricano, i suoi legami con i gruppi di resistenza anti-apartheid esasperarono a tal punto le autorità che gli vietarono di tornare in patria. A Parigi B. diede vita, insieme ad altri esuli sudafricani, a un'organizzazione denominata Okhela. Quando, con passaporto falso, fece ritorno nel suo Paese, venne scoperto, arrestato nel 1975 e condannato a nove anni di reclusione, pena ridotta a sette anni grazie alle pressioni del governo francese guidato da F. Mitterrand. Tornato a Parigi e ottenuta la cittadinanza francese, pubblicò le poesie scritte durante la prigionia, unanimemente considerate le migliori. In esse lo scrittore accentua la sua vocazione ai giochi linguistici, ai doppi sensi, alla parola dal significato volutamente criptico, sempre attento a cogliere ed enfatizzare l'ambiguità insita nelle parole e a orientarsi verso una poesia incentrata sul processo stesso della scrittura. Sempre agli anni della prigionia risalgono i racconti dal titolo Mouroir: bespieëlde notas van 'n roman (1983; trad. ingl. Mouroir: mirrornotes of a novel, 1984), proiezioni in chiave surreale della psiche dello scrittore negli anni di detenzione, visioni oscure, che nascono dalla volontà di testimoniare il processo di disgregazione umana provocato dalla reclusione; la narrazione procede attraverso immagini sconnesse, che scorrono con l'andamento di un sogno. Testimonianza della reclusione è anche The true confessions of an albino terrorist (1983; trad. it. 1989), racconto degli anni trascorsi nella deprivazione psicologica e insieme analisi spietata delle prospettive politiche sudafricane. Seguono Memory of snow and of dust (1987; trad. it. 1989) e Return to paradise (1992; trad. it. Ritorno in paradiso: un diario africano, 1994). A partire dagli anni Novanta B. ha scritto prevalentemente in inglese e francese: il suo rifiuto della lingua afrikaans simboleggia il rifiuto definitivamente consumato dell'identità politica afrikaner. Da questo momento in poi B. si è autodefinito cittadino del mondo.
bibliografia
R.J. Jolly, Colonization, violence, and narration in white South African writing: André Brink, Breyten Breytenbach and J.M. Coetzee, Athens (OH) - Johannesburg 1996.
M. Sienaert, The I of the beholder: identity formation in the art and writing of Breyten Breytenbach, Cape Town 2001.