BRICHERASIO (A. T., 24-25-26)
Comune della provincia di Torino, con 3250 ab., dei quali 846 accentrati nel capoluogo, che è situato a 385 m. s. m., a km. 45, 1 da Torino. Feudo, dopo l'888, d'una famiglia degli Anscarici (v.), passò per 3/4 in signoria ai Savoia, che ne fecero, con la vicina Miradolo, il fulcro della loro riscossa in Piemonte nel sec. XII. Per liquidare la potenza dei possessori dell'altro quarto, i Di Castelvecchio, Filippo I di Acaia nel 1325 fondò la villa nova di Bricherasio, fuori della valletta del Chiamogna, ov'era la primitiva Bricherasio, oggi borgo di S. Michele, e sullo sperone esterno della collina del Castel [nuovo] dominante il piano. Riconsolidato il dominio politico dei Savoia nel Piemonte, questi nel 1360 cedettero Bricherasio in feudo agli astigiani ex-domini Di Cacherano con diritto di supremazia feudale sui Di Castelvecchio, donde un conflitto perpetuo fra le due famiglie, perdurato anche, dopo l'estinzione dei Di Castelvecchio nel 1632, nei loro eredi Ricca. Bricherasio creava il suo comune rurale con un corpo statutario nel 1467. Nel sec. XV rivelò attività commerciale; nei secoli XVI-XVII subì varî assedî, sempre schierata con i Savoia contro i Francesi, alleati dei Valdesi, con i quali Bricherasio ebbe contrasti religiosi cruenti nel sec. XIV (C. Pavonio) e nei secoli XVI e XVII. Si riscattò dagli obblighi feudali nel sec. XVIII, spazzandone via le ultime reliquie nel 1797.
Bibl.: L. C. Bollea, Storia di Bricherasio, Torino 1928.