BRIENNE-le-Château (A. T., 32-33-34)
Città della Francia, nel dipartimento dell'Aube, con 1930 ab. (1926). Sorta sul luogo dei Galli Brannovices, fu centro di un pagus, poi di una contea (sec. IX). Del castello, che domina la valle dell'Aube, s'impadronirono (sec. X) i Capostipiti della famiglia più nota dei conti di B. (v. sotto): estinta la quale (1356), la città passò ai conti d'Enghien, ai Lussemburgo, ai Loménie (1640). Nel collegio, fondato nel 1627 e trasformato (1776) in scuola militare, studiò Napoleone Bonaparte, dal 1779 al 1784; e lì presso, imperatore, vinse gli Alleati (29 gennaio 1814).
Conti di Brienne. - I primi conti discendenti da Gosberto ed Engilberto (sec. X) e vassalli dei conti di Champagne, ebbero poca importanza, fino ai due fratelli Gualtieri III (morto nel 1205) e Giovanni I (v. giovanni di brienne, re di Costantinopoli; 1148?- 1237), figli del conte Erardo II. Giovanni, nel 1210, fu scelto dai baroni crociati a sposo di Maria del Monferrato, regina di Costantinopoli; morta la regina nel 1212, rimase reggente come tutore della figlia di Maria, Jolanda, e nel 1229 divenne reggente di Costantinopoli, in nome del minore Baldovino II (v.). Ma la sua discendenza presto si spense, mentre ad altri destini era avviata quella del fratello Gualtieri III, amante dell'avventura anche più di Giovanni: vi fu attratto per il matrimonio, pure consigliato dal re di Francia, con la figlia maggiore del defunto re di Sicilia, Tancredi. Perciò si atteggiò a pretendente al trono, si attribuì il titolo di re di Sicilia e duca di Puglia. Con qualche centinaio di cavalieri venne a Roma (1199); ma il papa, quale tutore di Federico II, gli concesse solo il titolo di conte di Lecce. Buttatosi con i suoi nel reame (1201), combatté contro il conte di Caserta, lo vinse, ma dopo qualche altro successo, fu a sua volta vinto e fatto prigioniero dal conte Dipoldo. Si lasciò morire di fame nel castello di Sarno (1205). Il figlio postumo Gualtieri IV (1205-1244) ereditò i titoli di Lecce e di Brienne, uscito che fu dalla tutela dello zio Giovanni. Le crociate, nelle quali poi morì, prigioniero al Cairo, gli aprirono vasti orizzonti; sposò Maria di Lusignano, sorella del re di Cipro, dalla quale ebbe i due figli che gli successero:
Giovanni II (1244-1260) e Ugo (1260-1299) il quale, sposando prima la sorella, poi la vedova di Guglielmo I de La Roche, duca d'Atene, portò questo titolo alla famiglia di Brienne.
Gualtieri V (1287-1311), figlio di Ugo e della sua seconda moglie Elena Ducas, alla morte del fratellastro Guido II de La Roche, diventò egli stesso duca d'Atene (1308), mettendosi in conflitto con l'imperatore greco di Costantinopoli e con la principessa d'Epiro, che gli disputarono la tutela di Giovanni II Ducas, sebastocrator di Tessaglia. Poté vincere grazie all'aiuto della Compagnia catalana, la quale poi gli si rivoltò contro, quando egli rifiutò di pagarle il soldo convenuto. La guerra ch'egli le mosse, aiutato dalla nobiltà greca, finì con un disastro (battaglia del Cefiso, 15 marzo 1311); durante il combattimento gli fu troncata la testa. I vincitori saccheggiarono i suoi stati e specialmente Atene, da dove era già fuggita sua moglie, Giovanna di Châtillon, con i suoi figli, uno dei quali fu Gualtieri VI (v. sotto), noto come signore di Firenze; con lui, ucciso nella battaglia di Poitiers (1356), la famiglia si estinse nel ramo maschile; la contea di Brienne e le pretese sul ducato di Atene passarono, per il matrimonio di sua sorella, alla casa d'Enghien (Gualtieri III).
Bibl.: Bourgeois, Histoire des comtes de Brienne, Troyes 1848; Casotti, in Archivio stor. ital., n. s., IX, ii (1859); F. de Sassenay, Les Brienne de Lecce et d'Athènes, Parigi 1870; Arbois de Jubainville, Catalogue d'actes des comtes de B., in Bibl. de l'École des Chartes, XXXIII (1872).